(Corriere dello Sport-R.Maida) Per Mourinho era uno spione, per la Roma è una benedizione. Trigoria era ai suoi piedi già da qualche settimana, perché tutti si erano accorti che è fantastico avere un tipo così dalla tua parte.
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Gago: “Vittoria che dà serenità”
(Corriere dello Sport-R.Maida) Per Mourinho era uno spione, per la Roma è una benedizione. Trigoria era ai suoi piedi già da qualche settimana, perché tutti si erano accorti che è fantastico avere un tipo così dalla tua parte.
Allegro, bravo, professionale. Ma ieri, contro il Lecce, Fernando Gago è stato addirittura egocentrico nell’attirare consenso. Ha fatto tutto. Regista, intermedio, goleador.
E sarebbe diventato anche uomo assist, per il gol della tranquillità, se il signor Carrer non avesse cancellato il capolavoro di Osvaldo: quel dolce dialogo argentino era partito dal centrocampo. Dall’idea di Gago.
PERLA RARA - Una notte così merita di essere celebrata. Intanto per i complimenti pubblici di Luis Enrique: «Non pensavo che Fernando e De Rossi potessero integrarsi così bene a centrocampo. E’ bello vederli insieme» . E poi perché per Gago, ruspa e geometra delle vie di mezzo, il gol è un’eccezione e non una regola. Prima del tiro che ha ingannato Julio Sergio aveva segnato solo due volte in carriera, una con il Boca Juniors e una con il Real Madrid. L’ultima, tre anni fa (Real Madrid-Siviglia 3-4, il 7 dicembre 2008). E allora sì, si può festeggiare. «Sono contento - spiega dopo la doccia - per me ma soprattutto per il risultato, perché la Roma aveva bisogno di una vittoria per continuare il suo lavoro con serenità. Sicuramente abbiamo sofferto troppo, avremmo dovuto chiudere prima la partita con altri gol ma va bene così. Il calcio a volte è strano. Vorrà dire che i gol li segneremo un’altra volta» .
LEADERSHIP- Ormai i compagni, non solo De Rossi, ne riconoscono la sicurezza e la personalità. Nei momenti difficili, gli affidano i palloni che scottano. Paradossalmente, la notte della consacrazione è arrivata al termine di una settimana molto faticosa, cominciata con il volo dalla Colombia e l’ansia per Burdisso: «Sono molto dispiaciuto per Nico, che sta passando un momento complicato. Gli è capitata la peggiore cosa che può succedere a un calciatore. Ma lui è forte e si rialzerà: speriamo torni il prima possibile. Piano piano, giorno dopo giorno, saprà recuperare la condizione. Quanto a me, in effetti ero un po’ stanco. Specialmente negli ultimi minuti ho pagato la trasferta e il lungo viaggio in Sudamerica. Per fortuna siamo riusciti a portare a casa il risultato» .
IN FRETTA- Adesso però per Baldini, che lo ha voluto fortemente alla Roma, sarà meno semplice trattenerlo. Esiste un accordo tra galantuomini con il Real Madrid che consente di convertire il prestito in acquisto per una cifra intorno ai sei milioni. Ma un vero contratto non c’è. Avendo chiuso l’operazione il 31 agosto, a pochi minuti dalla chiusura del mercato, Sabatini non ha avuto il tempo materiale di inserire il diritto di riscatto nell’accordo. E nemmeno ha potuto discutere lo stipendio con Gago, che ha rinunciato a molti soldi pur di tornare a giocare dopo due anni buttati a Madrid. Anche sotto questo aspetto, la Roma dovrà correre: non sia mai che Mourinho ci ripensi.
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