rassegna stampa roma

Gago: “Roma, gioco subito”

(Corriere dello Sport – P.Torri) – Ha scelto il numero dicianno­ve. Quello che è stato di Samuel e Ju­lio Baptista, due che hanno avuto una storia profondamente diversa dalle parti di Trigoria.

Redazione

(Corriere dello Sport – P.Torri) - Ha scelto il numero dicianno­ve. Quello che è stato di Samuel e Ju­lio Baptista, due che hanno avuto una storia profondamente diversa dalle parti di Trigoria.

E’ arrivato da Ma­drid, garantisce Franco Baldini che, giovanissimo, lo portò a vestire lacamiseta blanca. E’ sbar­cato con la con­vinzione di ab­bracciare un progetto intri­gante e pren­dersi la sua ri­vincita nei confronti di Mourinho che, garantiscono in Spagna, lo ha messo fuori squadra perché lui, Fernando Ga­go, centrocampista, argentino, nazio­nale, venticinque anni, aveva azzarda­to dire che il Barcellona gioca meglio del Real, cosa che pensano tutti ma che un giocatore madridista non può dire. PROGETTO -E allora eccolo qui Fernan­do Gago, nella sala Champions di Tri­goria, mai utilizzata e frequentata co­me in queste ultime settimane, neppu­re quando si poteva parlare di Cham­pions, voce tranquilla, sguardo di chi è abituato alle grandi platee, prima il Bo­ca, poi il Real, concetti chiari:«FrancoBaldini ha avuto un ruolo importante nella mia scelta, ma la cosa più impor­tante è stato il progetto che mi è stato illustrato. Luis Enrique è un allenato­re totalmente diverso da Mourinho, ma ha lo stesso obiettivo, vincere tutte le partite. Questo della Roma è un pro­getto nuovo. Peccato che siamo stati eliminati dalla coppa, ma ci sono ugualmente obiettivi da centrare.Dire quali in questo mo­mento mi sembra pre­maturo, in ogni caso la società ha costruito una squadra importante.Ho scelto la Roma per questo. Del Palermo non ho mai saputo nulla, io peraltro aveva dato la parola a un dirigente del­la Roma(indovinate chi ndr)e per me la parola, insieme ai soldi, è la cosa più importante». RUOLO -Quando, durante il mercato ha cominciato a diventare concreto l’arri­vo di Gago, si è molto parlato del suo ruolo, centrale, aggiungendo che sa­rebbe stato un problema farlo coesiste­re con De Rossi. A dar retta all’argen­tino, pare invece che il problema non sia tale:«Non credo che ci saranno dif­ficoltà per giocare con De Rossi. Io posso ricoprire tutti i ruoli di centro­campo, come ho fatto per esempio conl’Argentina dove ho giocato anche più avanzato. Il mio periodo al Real Ma­drid? E’ stato bello, ho vinto tanto e ho giocato spesso. Nell’ultima stagione non mi avete visto perché per la prima volta in carriera mi sono fatto male. Ora però sto bene e se Luis Enrique vuole, posso subito andare in campo. La questione Totti? Il sempli­ce fatto che in questi giorni si sia parlato tan­to di lui, vuole dire che i giova­ni lo devono prendere come un esempio. La sua presenza influisce in campo e fuo­ri, è importante per quello che ha vin­to e per il suo carisma. E’ sempre me­glio averlo come compagno che come avversario. Lamela è un giovane mol­to interessante, ha idee chiare ed è po­sitivo che abbia questa disponibilità apprestandosi a giocare in un grande club come la Roma. Il derby? Ho gioca­to quello di Buenos Ares tra Boca e Ri­ver, è una partita che non può che es­sere affascinante, in carriera ne ho perso soltanto uno. Ma oltre al derby sono onorato di giocare nel campiona­to italiano che per me resta il primo al mondo». Beh, su questo si potrebbe di­scutere.