(Il Romanista - C.Zucchelli)Sembra venire quasi da un altro mondo. E probabilmente ci viene davvero, visto che fino a tre giorni fa era un giocatore del Barcellona. Bojan Krkic, talento, simpatia e semplicità. Una semplicità quasi disarmante, che si traduce in 40 (quaranta) minuti di autografi fatti ieri mattina ai tifosi.
rassegna stampa roma
Foto e autografi, è scoppiata la Bojan-mania
(Il Romanista – C.Zucchelli) Sembra venire quasi da un altro mondo. E probabilmente ci viene davvero, visto che fino a tre giorni fa era un giocatore del Barcellona. Bojan Krkic, talento, simpatia e semplicità. Una semplicità quasi...
Tanto che, quando è tornato dal giro a ridosso delle transenne sistemate ai bordi del campo,qualcuno ha commentato: "Ma quanto tempo c’è stato?". Tanto. Tanto davvero. Anche perché poi quando stava per tornare verso le navette che conducono i giocatori dal campo all’albergo, ci sono stati alcuni bambini che hanno scavalcato le transenne e gli sono andati incontro. Loro parlavano in italiano, lui non capiva, ma è rimasto comunque a disposizione. Ancora e ancora un po’, sorridendo con quegli occhi chiari che lo fanno assomigliare - dicono - a Cannavaro. Ma i primi giorni romanisti di Bojan non sono stati solo foto e sorrisi. Che già sono una bella cosa, specie per chi si fa 800 chilometri praticamente solo per questo, lasciando la spiaggia per trovare la neve. Sono stati anche un tocco di palla che capisci subito che il talento c’è ed è pure tanto. Sono stati anche - e soprattutto - un tridente provato continuamente. Lui a sinistra, Borriello a destra e Totti al centro. Potrebbe essere quello titolare del prossimo anno e potrebbe essere davvero un gran bel vedere. E segnare. Anche perché Bojan ha voglia di far vedere che chi, qualche anno fa, pronosticava per lui una carriera stellare,non era andato poi troppo lontano dalla verità. Agli amici spagnoli ha confidato di trovarsi bene,di essere stato accolto a braccia aperte da tutti, edi avere un solo cruccio: non capire bene l’italiano. Quando gli altri scherzano, lui capisce poco o niente. Qualcuno traduce per lui, che sta sempre insieme a José Angel e Heinze. I nuovi arrivati fanno gruppo e stanno, contemporaneamente,insieme al gruppo. Perché così vuole l’allenatore. Già, Luis Enrique. Bojan in conferenza era stato piuttosto esplicito: «La sua presenza è stata determinante nella mia decisione di venire qui». E infatti, durante uno dei primi incontri con Baldini, Luis Enrique era stato altrettanto chiaro:«Voglio lui». Parlano molto, si spiegano e a Luis tocca il duro - ma neanche troppo - compito di infondere fiducia a un ragazzo che in questi ultimi mesi aveva sempre la faccia triste, diviso tra un amore incredibile per la squadra più forte del mondo e la voglia di rimettersi in gioco da un’altra parte. C’è però soprattutto una cosa che accomuna Bojan e Luis Enrique: si chiama felicità. Entrambi ne hanno parlato in questi giorni. Entrambi sono decisi a trovarla insieme. Con la Roma. E per la Roma.
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