(Il Messaggero – G.De Bari) Derby hollywoodiano: 150 Paesi collegati in diretta, oltre 2 milioni di telespettatori, per la prima volta sarà visto anche in Africa.
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Forza Derby
(Il Messaggero – G.De Bari) Derby hollywoodiano: 150 Paesi collegati in diretta, oltre 2 milioni di telespettatori, per la prima volta sarà visto anche in Africa.
Se si giocherà, però. Il derby è stato in forse fino alla tarda notte di ieri, a causa dei gravi incidenti che ieri hanno messo a ferro e fuoco la città tenendo impegnati centinaia di agenti per diverse ore nella guerriglia scatenata da alcune centinaia di black bloc. La tensione, fra le forze dell’ordine, era palpabile tanto che aveva preso corpo persino l’ipotesi di rinviare l’incontro dell’Olimpico, per motivi di ordine pubblico. Ma la decisione definitiva verrà comunque presa soltanto questa mattina dopo un consulto fra le massime autorità della capitale, d’intesa con il Viminale. La possibilità di un rinvio è ancora reale.
Anche se il presidente della Lega, Beretta, ha detto: «Ho parlato con il questore, mi ha informato che assicurerà l’agibilità dello stadio, e che si giocherà. Anche per consentire ai tifosi di celebrare la loro festa, ribadendo ancora una volta il senso di responsabilità». Il sindaco Alemanno ha espresso la volontà di vedere in campo Lazio e Roma. «Il derby deve giocarsi, in caso contrario sarebbe una sconfitta per la città».
Se si giocherà, dunque, con l’auspicio che sia una bella serata di calcio, all’Olimpico torneranno le scenografie sulle Curve, l’aquila non volerà ma andrà comunque sotto la Nord, previste sessantamila persone sugli spalti. Vigilia senza sorprese. Il collaudato Edy Reja cerca di non pensare ai numeri, l’esordiente Luis Enrique ostenta tranquillità. Sembra quasi un derby vissuto sottovoce, almeno fino al fischio d’inizio. Mai, come in questa occasione, però, la grande sfida romana avrà protagonisti gli allenatori. Il friulano sogna di spezzare l’incredibile tabù-Roma, lo spagnolo vuole lasciare un segno profondo all’impatto con la partitissima dell’Olimpico. Lo score è impietoso con Reja: 2 pareggi e 11 sconfitte in 13 partite disputate contro i giallorossi e 7 flop consecutivi in casa. Meglio non guardare indietro e sperare nel colpaccio, confidando nella forza della squadra e nella legge dei grandi numeri. L’appuntamento arriva in una situazione positiva per entrambe le formazioni, appaiate in classifica a quota 8, e non vive delle pressioni di altri momenti, ma il valore specifico dell’incontro è comunque notevolissimo. Quello di sempre. Un successo rinfrancherebbe speranze, ambizioni e quotazioni della squadra che uscirà con i 3 punti in tasca.
La Lazio ha recuperato Klose e non cambierà né modulo, né interpreti. Una sola novità rispetto alla vittoria trasferta: il rientrante Biava al posto di Stankevius. Reja predilige gli equilibri tattici, così sacrificherà Mauri in panchina e confermerà il 4-3-1-2, un assetto che gli consentirà di schierare i cursori Brocchi e Gonzalez, incaricati di aggredire gli esterni giallorossi quando porteranno palla o attaccheranno lo spazio. La coppia d’attacco Klose-Cisse rappresenta la grande risorsa dei biancocelesti. Cannonieri all’esordio nel derby, ma campioni abituati a vivere ogni tipo di esperienza internazionale. Quando la manovra non trova sbocchi, la squadra può lanciare in profondità uno dei due attaccanti e sperare nella loro giocata. Reja potrà sfruttare anche le potenzialità della panchina: Matuzalem, Mauri, Rocchi sono elementi in grado di garantire un importante tasso tecnico e quindi potranno far saltare il banco anche entrando a gara in corso. Il tecnico friulano sa bene che, dopo 4 sconfitte consecutive non può perdere ancora per evitare che la sua credibilità scivoli ulteriormente verso il basso. Più che il suo futuro, si gioca una bella fetta del presente: può essere il punto di partenza, verso il recupero di tante posizioni, ma anche il capolinea. Una sorte di ultima chiamata, alla quale dovrà rispondere con una prova e un risultato importanti, senza commettere errori di valutazione.
Luis Enrique vive la sfida con la curiosità della prima volta. I tifosi giallorossi lo hanno catechizzato sull’importanza che riveste il derby per la città di Roma e c’è da pensare che abbia capito gli insegnamenti. Neanche il tecnico spagnolo cambia modulo, né filosofia calcistica: il 4-3-3 resta il suo credo, il mistero sulla formazione una sua convinzione assoluta. La squadra punta sul possesso palla, sul palleggio, sulle incursioni degli esterni che partecipano molto alla manovra. Ma dovrà fare attenzione a non concedere troppi spazi agli avversari. De Rossi sarà il capitano e guida del gruppo, in attacco Pjanic dovrà supportare il tandem Osvaldo-Bojan. L’unico dubbio sembra riguardare il ballottaggio fra Rosi e Cassetti. Più che sulla forza dei singoli, Luis Enrique preferisce affidarsi alla qualità del collettivo. Una vittoria all’esordio gli garantirebbe un’importante apertura di credito con la tifoseria e potrebbe continuare con serenità la costruzione della nuova squadra. Al grande appuntamento mancherà Francesco Totti, la cometa di qualsiasi derby: una perdita sia per la Roma, che per lo spettacolo. Tagliavento sarà la variabile della serata.
I laziali hanno accolto con stupore e perplessità la designazione dell’arbitro ternano per alcune decisioni contrarie, prese proprio nei derby. Ledesma ha subito 2 espulsioni in Italia: entrambe con Tagliavento. Viene definito forse il migliore arbitro italiano, lo dimostri con direzione al di sopra di ogni sospetto, all’altezza della grande partita dell’Olimpico. Anche lui si gioca molto della sua credibilità.
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