(Il Romanista - R.Fidenzi) - «Gli americani a mio modo di vedere hanno le carte in regola per fare bene, speriamo quindi che allestiscano una grande Roma, è l’augurio di tutti chiaramente.
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Fiorini: «Buone premesse». L’Utr: «Bella questa “aggressività”». L’Airc: «Grande fiducia»
(Il Romanista – R.Fidenzi) – «Gli americani a mio modo di vedere hanno le carte in regola per fare bene, speriamo quindi che allestiscano una grande Roma, è l’augurio di tutti chiaramente.
Bisogna però ricordarsi che si tratta di imprenditori, quindi vorranno fare affari. Auspico, però, che non pensino soltanto al guadagno, vorrei che ci mettessero in campo anche un pizzico d’amore e di passione nella loro avventura. Le premesse, come ripeto, mi sembrano buone». Esordisce così Lando Fiorini poche ore dopo l’inizio della nuova era giallorossa. Il "cantattore" è pronto a vedere nascere la Roma del futuro: «Gli americani devono sapere che noi vogliamo bene alla Roma e che li accetteremo in quanto hanno l’opportunità di farcela diventare grande la nostra squadra. Per me dovrebbero cominciare col confermare De Rossi, oltre che Totti. Loro sono la Roma. E’ questo a cui tiene la gente. E mi permetto dire, infine, che non sono d’accordo sulla scelta del portiere. Spero in un ripensamento, perché finora ho apprezzato gli acquisti, ma tra i pali, un ruolo chiave, c’è bisogno di un calciatore di sicura affidabilità». Per il presidente dell’Utr, Fabrizio Grassetti: «E’ stata una conferenza stampa nutrita, anche perché era necessario presentare il presidente, l’allenatore e le maglie della prossima stagione. Forse noi avremmo preferito singole conferenze, ma comprendiamo a pieno le esigenze che c’erano. Vista la riuscita dell’evento, però, vorrei complimentarmi con l’ufficio stampa della Roma. Per quanto riguarda i contenuti, direi che gli intervistati hanno risposto in maniera esauriente. Però noi tifosi, sinceramente, avremmo chiesto qualcosa di più tecnico. Luis Enrique, in questo senso, un pochino ha parlato, ma sui portieri si è un po’ tirato indietro. Potevano essere fatte più domande sui ruoli, è questo il senso di ciò che voglio dire. Ad esempio, poteva essere chiesto quali parti del campo possono ricoprire Lamela e Bojan e così via. L’aria che si respira, al di là di questa precisazione, per me è positiva. Sono stati leali dicendo che sui tempi brevi non si possono fare magie. Mi piace questa aggressività basata sui giovani espressa sia da Luis Enrique sia da DiBenedetto. Non bisogna avere fretta, auguriamoci il meglio per il futuro. Bisogna essere ottimisti e questa è una fase di passaggio in cui noi tifosi abbiamo due compiti: far emergere il nostro pensiero e far innamorare tutto lo staff ai colori giallorossi. C’è bisogno di entusiasmo. Occorre far capire ai nuovi che la Roma per noi è importante». Per il presidente dell’Associazione Italiana Roma Club, Francesco Lotito: «Luis Enrique ha parlato del tipo di gioco, dice che gli piace attaccare e secondo me ha le idee chiare. Comunque capiremo meglio la sua filosofia a Brunico, quando avremo modo di vederlo all’opera e di sentire altre conferenze stampa. A primo impatto mi piace. Per quanto riguarda DiBenedetto, pur mancando ancora il closing è venuto a metterci la faccia, ha risposto a domande anche scomode e il suo impegno è stato apprezzabile. Nutro fiducia in chiave futura. Cappelli, ad esempio, ha speso parole positive sul rapporto tra Unicredit e gli americani, spiegando che la gestione sarà tutta americana e non ci saranno divergenze. Per cui dovrebbe funzionare tutto per il meglio. Le polemiche che stiamo sentendo sui portieri sono positive. Pensate: fino alla scorsa estate aspettavamo acquisti a parametro zero o prestiti; la Roma era la squadra più vecchia d’Italia ed è arrivata sesta. Ora invece è più bello, si discute sugli acquisti e i tifosi tornano a improvvisarsi allenatori. Se son rose fioriranno: aspettiamo il 31 agosto con fiducia, Sabatini ha ancora tempo per migliorare la squadra e in autunno avremo la ciliegina sulla torta: un dirigente valido come Baldini. Lui mi dà ulteriore fiducia. Ci terrei infine a sottolineare che sono contento della presenza di Fenucci. L’ho conosciuto a Lecce ed è preparatissimo, uno dei migliori in Italia».
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