rassegna stampa roma

Fiorentino presidente

(Il Messaggero – R.Dimito/U.Trani) Stamattina si chiude l’éra Sensi, dopo 18 anni di gestione.

Redazione

(Il Messaggero - R.Dimito/U.Trani) Stamattina si chiude l’éra Sensi, dopo 18 anni di gestione.

Il consiglio della As Roma convocato alle ore 9 sancirà il traghettamento dalla proprietà uscente al consorzio americano: il closing, in un primo tempo previsto per lunedì 4 luglio, potrebbe slittare di alcuni giorni.

Alla presidenza, secondo quanto risulta a Il Messaggero, salirà Paolo Fiorentino, vicedirettore generale di Unicredit che avrà il 40% del nuovo club giallorosso il cui 60% sarà di Thomas DiBenedetto e soci. Fiorentino, che ha seguito negli ultimi anni il dossier Roma, dallo scontro con i Sensi per il mancato rimborso dei 315 milioni di debiti, fino all’arbitrato e quindi alla cessione, si insedierà al vertice per alcune settimane.

Il banchiere sostituirà Rosella Sensi, presidente e a.d. che si dimetterà unitamente alla sorella Silvia e alla loro mamma, la signora Maria Nanni.

In più dovrebbe dimettersi anche la signora Angela Nanni Fioravanti, zia di Rosella. Automaticamente dovrebbero essere cooptati oltre a Fiorentino, Claudio Fenucci, ex a.d. del Lecce (fino al 30 giugno), che riceverà le deleghe fin qui avute da Rosella, Bernardo Mingrone, un uomo Unicredit che siede anche nel board della Neep holding e l’avvocato Mauro Baldissoni

Non entrerà subito Thomas Richard DiBenedetto, come sembrava.

E a questo punto sorge una domanda: perchè questa soluzione ad interim targata Fiorentino quando tra qualche settimana dovrebbe insediarsi DiBenedetto? E’ una delle incognite che continuano ad aleggiare sulla Magica.

Il cda odierno dovrebbe convocare l’assemblea per il rinnovo totale degli organi: l’assise deve tenersi entro 30 giorni, quindi per fine luglio.

Il saluto di Rosella Sensi, ieri, durante una serata organizzata dall’Associazione Italiana Roma Club: «E’ un giorno malinconico per tutta la nostra famiglia».

Dalla società alla squadra. Walter Sabatini stringe i tempi per ingaggiare un portiere per Luis Enrique, priorità di questo inizio settimana. Fax e telefonate in partenza da Trigoria verso Amsterdam, dove Robert Jansen, agente di Maarten Stelekenburg, sta lavorando per la Roma: deve convincere l’Ajax ad abbassare le pretese. Il club gialllorosso è pronto a chiudere subito a 7 milioni, ma i dirigenti olandesi non cedono: ne voglio 9 più i bonus. Il diesse della Roma, pronto a volare ad Amsterdam, sta mettendo fretta al procuratore del portiere. Con un messaggio esplicito che si può sintetizzare così: «Se non accettano la nostra offerta, chiudiamo con un altra società». Sempre olandese. Perché Sergio Romero, numero uno dell’Az Alkmaar, è ancora disponibile e ad un prezzo accessibile, 4 milioni e mezzo, ma il suo procuratore Raiola sta per svincolarlo dall’impegno con il club giallorosso, anche perché ora lo chiama il Manchester City.

Inizialmente bloccato fino a ieri sera da Sabatini, l’argentino ha accettato di aspettare ancora qualche ora, contando sul tecnico asturiano. Sa che Luis Enrique ha fatto solo il suo nome. Se sfumano i due pretendenti, ecco il camerunense con passaporto francese Carlos Kameni dell’Espanyol. Consigliato da De la Peña, andrebbe bene anche a Luis Enrique e a Sabatini. Si può prendere con 2 milioni e mezzo.

Se non arrivasse Stekelenburg, la prima scelta, potrebbero essere presi gli altri due. Da alternare. Lucho lo ha fatto nel Barça B, Franco Tancredi appoggerebbe l’idea della porta girevole. Proprio il club nerazzurro sta insistendo per Alvarez, il centrocampista che ha un impegno con Sabatini. L’argentino, attraverso Twitter, avverte: «In questa settimana vi saprò dire tutto, non posso dire nulla per precauzione».

Il diesse gialloorosso ha anche un appuntamento per Fernando, playmaker centrale del Porto: il prezzo, però, è ancora alto. Più di 20 milioni. Josè Angel Valdes, fluidificante mancino dello Sporting Gijon e indicato da Luis Enrique a Sabatini, aspetta di conoscere il suo futuro, anche perché lo segue e vuole anche il Barcellona: «La Roma è un grande club e il campionato italiano è affascinante, come quello spagnolo, francese o inglese. Al momento, però, non c’è niente di concreto. Io vorrei restare allo Sporting, la squadra della mia città. Sto molto bene nel mio club. Ma nel calcio non si sa mai che cosa può succedere e io sono un professionista». L’obiettivo per quel ruolo è sempre il francese Clichy dell’Arsenal: presto un incontro. Offerto, di nuovo, Santon in prestito.

Una curiosità, pure questa in arrivo dalla Spagna: il Barcellona, ceduto Bojan Krkic alla Roma, non ha rinnovato il contratto, in scadenza il 30 giugno, al papà dell’attaccante, Bojan senior, che lavorava come osservatore.