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Figc, linea dura: Lotito va sospeso

(Il Messaggero – U.Trani) Decaduti da martedì, dopo il verdetto di Napoli. I condannati per frode sportiva sono subito sospesi dalle loro cariche ufficiali.

Redazione

(Il Messaggero - U.Trani) Decaduti da martedì, dopo il verdetto di Napoli. I condannati per frode sportiva sono subito sospesi dalle loro cariche ufficiali.

Anche se la sentenza non è definitiva. Perché questo prevede la norma federale. Che colpisce quattro dirigenti: Claudio Lotito, presidente della Lazio e consigliere della Figc, di Sandro Mencucci, amministratore della Fiorentina, di Lillo Foti, presidente della Reggina, e dell’ex arbitro Massimo De Santis, direttore generale del Palestrina.

Caso controverso, invece, è quello di Andrea Della Valle, presidente onorario della Fiorentina: non essendo un operativo, nemmeno per la Lega di serie A, non sarà toccato dal provvedimento. Perché la sua carica, per i due organismi del nostro calcio, è come se non esistesse.

La conferma della sospensione di Lotito, Mencucci, Foti e De Santis è arrivata ieri nel tardo pomeriggio da via Allegri a Roma, sede della Federcalcio. Il presidente federale Abete e i suoi collaboratori nel pomeriggio, si sono riuniti con l’ufficio giuridico per avere un parere legale sull’interpretazione della norma che si intitola «disposizione per le onorabilità». Non esistono, dunque, escamotage che possano far prender tempo alla Figc e alle Leghe di appartenenza. I dirigenti, dopo il pronunciamento dei giudici martedì sera a Napoli su Calciopoli, saranno sospesi sino al prossimo grado di giudizio. L’ufficio giuridico ha anche chiarito l’iter che porterà alla sospensione sine die. In base al comma 6 dell’articolo 22 bis delle Noif, proprio i soggetti condannati sono tenuti a dare comunicazione immediata alle Leghe. Così dovranno fare Lotito e Mencucci con quella di serie A, Foti con quella di B e De Santis con quella Dilettanti. Sarà, poi, la Lega di serie A a comunicare ufficialmente alla Federcalcio (stessa cosa sarà fatta dalle altre Leghe per gli altri soggetti condannati) il provvedimento di sospensione di Lotito in quanto dirigente di società.

Il caso del presidente della Lazio è più complesso rispetto agli altri. Lotito, attualmente, è anche consigliere federale per la serie A. In questo caso il riferimento è l’articolo 9, punto 12, del regolamento della stessa Lega: a inizio anno ogni dirigente deve garantire la sua dichiarazione di onorabilità, ma se, in un secondo tempo, viene condannato (anche in primo grado sempre con riferimento all’articolo 22 bis delle Noif) non ha più i requisiti per rappresentare la serie A nel consiglio federale. Quindi è come se Lotito si autosospendesse. A questo punto, in base al suo statuto, sarà la Lega a comunicare la sospensione alla Federcalcio che a sua volta verificherà proprio se sono venuti meno i requisiti e si pronuncerà sulla decadenza della carica. Rispetto alla sospensione da presidente che è già scattata, per quella da consigliere federale bisognerà invece aspettare il prossimo consiglio della Figc (l’ultimo c’è stato martedì), da fissare tra fine novembre e inizio dicembre. Lotito, pronto allo scontro sia in Federazione che in Lega, si sta già organizzando per tamponare la situazione in questo periodo di sospensione, ancora non si può sapere quanto lungo, in cui non potrà essere operativo da presidente della Lazio. Il potere di firma di ogni atto passerà momentaneamente al dottor Marco Moschini, consigliere di gestione della società biancoceleste. La sospensione per i dirigenti condannati per frode sportiva nel processo per Calciopoli è insomma scontata e automatica. In caso di sentenza definitiva, poi, scatterebbe un altro comma della norma che determina un’ulteriore ineleggibilità, se non addirittura la preclusione a vita di ricoprire le cariche.