(Il Romanista - R.Fidenzi) - Continua a tenere banco la vicenda che riguarda Totti e il suo rapporto con la Roma, un matrimonio tanto discusso in questi giorni.
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Ferguson: «Totti is fantastic!»
(Il Romanista – R.Fidenzi) – Continua a tenere banco la vicenda che riguarda Totti e il suo rapporto con la Roma, un matrimonio tanto discusso in questi giorni.
Ieri a parlare del Capitano è stato, tra gli altri, Sir Alex Ferguson, lo storico allenatore del Manchester United. Colui che incontrando la Roma, in passato, rispondendo ai cronisti non indicò Totti tra i giocatori da temere. Ieri, al termine della cerimonia di consegna del premio "Tor Vergata-Etica nello Sport", ha detto: «Certo che conosco Totti, è un giocatore fantastico». E a proposito di allenatori, non sono passate inosservate le parole spese da Marcello Lippi, che, intervistato dal Messaggero, ha reso omaggio al grande campione giallorosso. «Io parlo sulla base della mia esperienza personale, un’esperienza diversa - avverte il tecnico di Viareggio - ma comunque importante. L’ ho sempre conosciuto come un ragazzo straordinario. Umanamente. E nei rapporti con tecnico e compagni. Con lui non ci sono mai stati malintesi e ha sempre accettato serenamente le mie decisioni. Faccio fatica a credere che possa creare problemi a qualcuno. Sono convinto che Francesco aiuterà Luis Enrique a fare il suo percorso. Farà crescere la nuova Roma e sosterrà soprattutto il nuovo tecnico per il bene della squadra». Dalle Gazzetta dello Sport, invece, Alessandro Del Piero:«A ciascuno piace sentirsi unico, ma è normale che giocatori come Francesco o come me abbiano situazioni diverse dalle altre. Per quello che ha fatto e rappresenta, Totti gode naturalmente di un’attenzione particolare. Comunque Francesco è una soluzione, non un problema».
Anche Sebino Nela, ai microfoni di Rete Sport, è intervenuto sull’argomento di questi giorni. «La società doveva parlare prima con Totti - commenta l’ex terzino giallorosso -. Si sarebbe potuto trovare un modo migliore per gestire il ruolo di Francesco nella prima Roma di Luis Enrique». Giancarlo De Sisti, ex giocatore giallorosso, è invece intervenuto a Radio Ies: «Non so come Ferguson avrebbe gestito Totti. Sarebbe troppo facile dire che avrebbe fatto meglio di come sta facendo la Roma attuale. E’ importante ricordare, però, che l’idolo è idolo finché funziona, ma non va mai anteposto troppo al gruppo e ai valori di una società». Alla lista delle dichiarazioni si è aggiunto anche Giancarlo Antognoni, campione del mondo con la Nazionale italiana del 1982: «Francesco è fondamentale per la Roma. È un ragazzo intelligente e presto si renderà conto della situazione che si è creata anche per via della sua figura di leader carismatico amato dal popolo giallorosso. Il problema è che i fatti sono finiti troppo sui giornali». La giornata che ha avuto al centro dell’attenzione Totti è proseguita con le parole spese da Arancha Rodriguez, giornalista spagnola e corrispondente per Sky Sport: «Totti sta alla Roma come Raul stava al Real», ha precisato la giornalista al sito Forzaroma.info. «Totti è uno dei più grandi fuoriclasse degli ultimi 30 anni e, senza timore di smentita, si può dire che nell’ultimo ventennio Roma, intesa come squadra, abbia avuto in lui il suo simbolo più luminoso. La stessa cosa è avvenuta nel Real Madrid con Raul. Quando si è sentito messo in discussione durante la gestione Pellegrini, ha preferito andar via e dimostrare in Germania di essere ancora un calciatore d’altissimo livello. Raul, prima che arrivasse Mourinho, aveva già deciso di andarsene; fosse stato per il portoghese, il giocatore sarebbe rimasto a Madrid. Non penso che Totti debba lasciare Roma, cosa alquanto inimmaginabile, ma dovrebbe capire di poter essere ancora utilissimo alla Roma, anche se non dovesse giocare il 100% delle partite». Infine, Gigi Proietti: «Totti deve avere un po’ di calma, di riflessione, anche perchè Francesco adesso ha l’età della riflessione. Ma io credo, e spero, che siano arrivati a un chiarimento. La persona che può fare più del bene alla squadra è Totti. Come giocatore, ma anche come responsabile storico della squadra. Se gli altri sono immaturi, lui deve insegnare agli altri come si fa a essere maturi»
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