(Corriere dello Sport - A. Ghiacci) - Forte, dotato di un talento vero. E la Roma adesso comincia a goderselo. Con la consapevolezza, peraltro, che i margini di miglioramento sono immensi, perché relativi a un ragazzino di 19 anni che è sbarcato soltanto a fine agosto in Italia. Erik Lamela ha cominciato ad incantare.
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Fenomeno Lamela, la Roma se lo gode
(Corriere dello Sport – A. Ghiacci) – Forte, dotato di un talento vero. E la Roma adesso comincia a goderselo. Con la consapevolezza, peraltro, che i margini di miglioramento sono immensi, perché relativi a un ragazzino di 19 anni che...
A Napoli, come era successo il giorno del suo esordio in serie A contro il Palermo (23 ottobre), l’argentino ha inciso al primo pallone toccato. Al debutto decise la sfida con i rosanero all’Olimpico con un tiro a giro da urlo, domenica scorsa ha letteralmente fatto impazzire Campagnaro e Cannavaro arrivando sul fondo prima del cross e del “regalo” di De Sanctis. (...)
Si parlava, si diceva, si raccontava. Erik Lamela, astro nascente del calcio argentino, un sinistro fatato, su di lui i migliori club del mondo. La Roma però arriva prima: grazie all’opera del direttore sportivo Walter Sabatini il club giallorosso se lo aggiudica per una cifra molto vicina ai 18 milioni di euro. Il River Plate ne ha già intascati 9, tasse comprese. E domani sera Lamela potrebbe costare alla Roma un altro milione dei 18, quello che farebbe arrivare la spesa già a 10. Perché se andrà in campo a Bologna, il mancino toccherà quota 10 presenze in gare ufficiali, che da contratto fissano 1 milione per il River entro un mese dal verificarsi dell’evento (...).
Soldi, tanti, ben spesi. I tifosi giallorossi se ne stanno rendendo conto da 9 partite a questa parte: dal giorno dell’esordio con il Palermo, Lamela non è più uscito, partendo sempre titolare tranne che nella gara dell’Olimpico contro il Milan (in cui però è subentrato a Gago nella ripresa). Numeri straordinari per un ragazzo di 19 anni, considerato ormai molto importante da Luis Enrique. Sabatini lo sapeva: il ds giallorosso ha il pregio di scoprire giocatori giovani dal grande avvenire, ma quando li prende è perché li considera già pronti per la prima squadra. E così è stato anche per Lamela. L’infortunio alla caviglia riportato durante il Mondiale Under 20, giocato con la sua argentina in Colombia, non gli ha facilitato i primi mesi a Trigoria. la Roma lo ha aspettato, fino a quando è arrivato il lampo contro il Palermo, fino alla partita di Napoli, che in pratica lo ha lanciato definitivamente.
I margini, come detto, per un ragazzo giovanissimo che si misura per la prima volta con una realtà tutta nuova e ha esordito in A meno di tre mesi fa, sono giganteschi. Ci vorrà ancora del tempo, ma poi si potrà ammirare un Lamela ancora più forte. Dopo che avrà risolto i problemi legati alla lingua, per esempio. Ma anche dopo che avrà conosciuto meglio i suoi nuovi compagni che - come tanti altri nella Roma - ha visto per la prima volta soltanto qualche mese fa. E poi l’esame più tosto: il campionato italiano. Per uno che gioca nel ruolo di Lamela è tutto tranne che semplice. I difensori avversari non ti danno il tempo neanche di respirare. Erik invece ha cominciato a prendere confidenza e a sfoderare numeri a ripetizione con il suo sinistro magico: dribbling, colpi ad effetto, tocchi improvvisi che disorientano i marcatori, finte, passaggi precisi, tiri. Tutto. La Roma comincia a capire di aver preso un fenomeno. Tutti felici per il colpo-Lamela. (...)
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