rassegna stampa roma

Falsa partenza al “Wojtyla”

(Il Romanista – V.Meta) – Comincia con un tonfo neanche tanto casuale l’avventura al Torneo Wojtyla della Roma, che contro i croati dell’ottimo Hajduk Spalato ne prendono quattro e oggi saranno costretti a battere la Lazio per non...

Redazione

(Il Romanista - V.Meta) - Comincia con un tonfo neanche tanto casuale l’avventura al Torneo Wojtyla della Roma, che contro i croati dell’ottimo Hajduk Spalato ne prendono quattro e oggi saranno costretti a battere la Lazio per non dire addio alla finale.

Nella lista bloccata di ’94 più tre fuoriquota del ’93 finiscono quelli che fra Primavera e Allievi Nazionali fin qui hanno trovato meno spazio, con l’eccezione dello stakanovista Tassi e del capitano dei ’95 Ferri, subentrato a fine primo tempo all’infortunato Buscia. In lista è finito pure Stefano Sabelli, ma solo perché sabato nel delicato ritorno dei quarti di Coppa Italia in casa del Genoa sarà squalificato. Di fronte una squadra fisicamente soverchiante e tecnicamente molto interessante, che i giallorossi non sono mai davvero riusciti a impensierire. Il primo tempo è quasi tutto roba loro, che già al quarto d’ora riescono a divorare un gol fatto con Hhajder che calcia incredibilmente fuori con la palla ferma a pochi centimetri dalla linea di porta.

La risposta della Roma arriva intorno alla mezz’ora, quando Terriaca, al rientro da un lungo infortunio al ginocchio, crossa al centro per Damiani, il cui tocco con il destro termina a lato. Dopo un buon intervento di Tassi a deviare in angolo una conclusione di Kovacic, è Elez a portare in vantaggio l’Hajduk saltando più in alto di tutti su un corner battuto dalla sinistra. Passano meno di dieci minuti e Kis trova il raddoppio con un destro al volo che Tassi riesce a toccare ma non a trattenere. La replica romanista sta in una punizione di Sapdari, bella ma di poco fuori dallo specchio. Nella ripresa Ferri prova a suonare la carica con un gran destro dal limite che gira alto sulla traversa, ma al 5’ sono di nuovo i croati a trovare la porta, stavolta con Kovacic (fra i migliori) che riesce a calciare sul primo palo in mezzo a due. Spadari ci riprova su punizione ma non è giornata, così a rendere il passivo meno pesante ci pensa l’arbitro, che al 24’ concede il rigore per un mani in area di Percic: dal dischetto Federico Ricci è perfetto. Segnali di ripresa? Macché. A riportare il vantaggio a +3 èVladislavic al 41’, bravo a resistere al ritorno di Spadari e a mettere la palla sotto la traversa nonostante uno sfortunatissimo Tassi ci fosse arrivato