rassegna stampa roma

Falcao: «Date tempo a Luis Enrique. Gago super»

(Il Romanista-P.Moure) Un buon bicchiere di vino rigorosamente italiano, una bella partita in televisione (non una qualsiasi, ma quella della squadra nella quale è cresciuto e che ha allenato fino a poco tempo fa).

Redazione

(Il Romanista-P.Moure) Un buon bicchiere di vino rigorosamente italiano, una bella partita in televisione (non una qualsiasi, ma quella della squadra nella quale è cresciuto e che ha allenato fino a poco tempo fa).

Cosa c’è di meglio per parlare di calcio e della Roma? Che magari è dall’altra parte dell’oceano, ma nella testa e nel cuore di Paulo Roberto Falcao è sempre presente. Con Paolo ci siamo incontrati la scorsa settimana per vedere la sfida del campionato brasiliano tra il suo (nostro) Internacional Porto Alegre e il Santos. Per la cronaca la partita è finita 3-3 dopo che la formazione di Porto Alegre era stata avanti addirittua per tre reti a niente (3-0!) fino a pochi minuti dalla fine. Ma questo ai romanisti interessa poco. Interessa certamente di più sapere che Falcao non perde mai di vista quello che succede nella Capitale e che aveva molte cose da dire sul mercato appena concluso, sul cambio di proprietà e sulla scelta tecnica per la panchina.

Falcao non perderà mai di vista la Roma Paolo mi ha confidato di essere intrigato da Luis Enrique e dalle sue metodologie di allenamento: «E’ giovane e certamente ha delle idee nuove. Certo è, però, che bisognerà dargli tempo per dimostrare tutte le sue capacità. Credo che qualsiasi allenatore abbia bisogno di tempo per impiantare i suoi metodi di lavoro. Se questo tempo sarà concesso a Luis Enrique, sono convinto che sarà in grado di costruire una Roma veramente competitiva. Anche perché mi sembra che gli sia stata messa a disposizione una rosa di primissimo livello». Un gruppo di giocatori su cui lavorare, da plasmare, anche perché tanti sono i nuovi volti portati in Italia da Walter Sabatini. Anche per il nuovo direttore sportivo giallorosso, Paolo ha speso solo parole di grande stima: «Non lo conosco di persona, ma mi hanno parlato molto di lui e mi hanno detto che è veramente una persona competente e che conosce il calcio come pochi. Come se non bastasse lui, la nuova Roma è stata brava e capace a riportare in giallorosso uno come Franco Baldini,vale a dire un altro che il calcio lo conosce a fondo. Con loro due, penso, che la società sia sistemata per il meglio». Già, la nuova società, ma Paolo è soprattutto uomo di campo e non vede l’ora di vedere in azione tutti i nuovi acquisti. Alcuni già lì conosce bene ed è entusiasta del fatto che ora possano vestire la maglia giallorossa. A partire da dietro, dai pali. Che saranno difesi da quel gigante di Maarten Stekelenburg. Su di lui non ci sono dubbi, è uno dei migliori in circolazione: «L’ho visto giocare parecchie volte, sia con l’Ajax, sia con la nazionale olandese e mi ha fatto sempre una grande impressione. Un portiere con la stazza da portiere. Alto, forte, reattivo e ottimo nelle uscite». Ok, Stekelenburg. Ma chi altro? Uno su tutti: Fernando Gago. Basta fargli il nome e Falcao si entusiasma: «Questo è veramente bravo! Come secondo “volante” (uno dei giocatori che giostra davanti alla difesa, ndc) mi è sempre piaciuto. Non so spiegarmi il motivo per il quale non sia riuscito ad imporsi nel Real Madrid. E’ giovane e credo che a Roma farà bene. Anche perché,con De Rossi accanto, formeranno un centrocampo di tutto rispetto».

Gli parlo anche di Heinze, Lamela e Bojan. Per quanto riguarda il difensore argentino, Paolo confida molto nella sua esperienza, mentre per il giovane talento preso dal River preferisce non sbilanciarsi (come su Osvaldo e Pjanic per i quali si fida delle scelte di Sabatini), non fosse altro che non lo conosce abbastanza. Su di lui meglio aspettare per dare giudizi. Mentre per Bojan c’è già una certezza: «Uno che ha indossato la maglia del Barcellona è sicuramente un buon giocatore. Anche a lui va concesso del tempo per adattarsi. Perché il calcio in Italia è molto diverso da quello giocato in Spagna».

Una Roma giovane quella che si sta formando. Ragazzi venuti da lontano che si uniscono a quelli cresciuti in casa. A proposito, Falcao mi chiede di Bruno Conti. E quando gli spiego che è ancora al suo posto nel settore giovanile, lui mi risponde: «Bruno è un grande conoscitore. La sua presenza sarà importante per la crescita dei giovani, che saranno il futuro della Roma. Ah, ne approfitto per mandargli un grande saluto. Bruno è un amico e tifo sempre per lui». Fin qui la Roma, che si avvia con curiosità e speranza verso il suo futuro. Ma quale sarà quello di Falcao? Lui non ha dubbi: in panchina. «Ho avuto tre proposte dopo che sono andato via dall’Internacional – mi spiega -. Una veniva addirittura dal mondo arabo. Ma ho preferito aspettare un po’. Voglio prendere in mano un club che abbia un progetto serio e a lunga scadenza. Solo in questo modo si possono ottenere dei successi nella mia professione. Purtroppo l’Internacional non ha saputo aspettare, però mi sento felice per essere riuscito a far esordire dei giovani di assoluto talento come Oscar, Elton, Muriel, Juan e di aver dato fiducia a Leandro Damiao. Oggi Leandro è il miglior attaccante d’area di rigore in Brasile. Il suo futuro nella nazionale è garantito. E’ alto, è forte, è un grande colpitore di testa ed è pure dotato di buona tecnica. Ne sono certo. Questo è un giocatore che lascerà il segno ». E la possibilità di tornare in tv in attesa della panchina giusta? . E la Roma la seguirai? «Domanda scontata, come la risposta. La guardo ogni volta che posso, perché la Roma rimarrà sempre nel mio cuore».