rassegna stampa roma

Extracomunitari, che problema

(Il Messaggero – S. Carina) – La rivoluzione culturale passa per l’estero. Bojan, Lamela, Heinze, Josè Angel Valdes, Stekelenburg, gli arrivi fino a questo momento, parlano straniero.

Redazione

(Il Messaggero - S. Carina) - La rivoluzione culturale passa per l’estero. Bojan, Lamela, Heinze, Josè Angel Valdes, Stekelenburg, gli arrivi fino a questo momento, parlano straniero.

E gli obiettivi da qui in avanti? Pure. Neimar, Shaqiri, Hernandez, Lucho Gonzalez, Casemiro, Fernando, Kjaer e chi più ne ha più ne metta. Poche le eccezioni nostrane: Poli, Ogbonna, Giaccherini e pochissimo altro. C’è da dire che sono andati via altrettanti calciatori stranieri, come Doni, Méxes, Julio Sergio, Vucinic e Ménez. L’obiettivo è ringiovanire, non italianizzare.

Anzi. Sabatini, appassionato intenditore di calcio sudamericano, ha per forza di cose l’obiettivo puntato su calciatori extracomunitari o con un passaporto italiano da prendere, possibilmente vero, come è accaduto a Lamela, ora calciatore comunitario. Per tesserare uno dei succitati stranieri, il ds della Roma deve dismettere uno tra Barusso e Simplicio all’estero, oppure Pizarro, sempre in terra straniera. Al cileno è stato offerto il cartellino, ma per ora non cede e, pur non trovandosi a meraviglia nella posizione di intermedio che gli ha ritagliato Luis Enrique, vuole restare. Quanto a Barusso e Simplicio, le situazioni sono un po’ diverse. Tenere Pizarro significherebbe svilirlo, mentre per il brasiliano e per il ghanese c’è il veto di Luis Enrique, che non vede né l’uno né l’altro. Simpliciodoveva e poteva tornare in Brasile, ma per ora questa ipotesi è sfumata. Il procuratore, Gilmar Rinaldi, lo stesso di Adriano, cioè lo stesso che deve risolvere delle questioni economiche con la Roma, per adesso addirittura parla (a Rete sport) del suo assistito come uno «che convincerà Luis Enrique e che vuole stare in giallorosso». Sabatini, che già lo ha lasciato andare via da Palermo senza colpo ferire, spera che possa trovarsi una sistemazione. Rinaldi prenderebbe in considerazione una buona uscita. Stessa cosa farebbe Barusso, che ha sempre rifiutato proposte gratis di trasferimento estere. Su di lui c’è il Varese, ma la Roma nicchia. Sabatini si trova con il mercato momentaneamente bloccato, questo è il fatto. E intanto, per quanto riguarda il reparto offensivo, è stato riabilitato Okaka. A centrocampo è stato valorizzato Viviani. Meno considerato si sente Brighi. «Lui ha avuto la sensazione di una considerazione inferiore a quella che si aspettava. Non vogliamo essere sempre protagonisti, ma nemmeno eterne comparse», la delusione di Vanni Puzzolo, manager del centrocampista. Nonostante tutto, Sabatini continua ad andare avanti, sperando che qualcosa si sblocchi entro Ferragosto. «Ci vuole pazienza, con Luis Enrique c’è sintonia, ha parlato di Harry Potter solo per spiegare il suo bisogno di tempo per trasferire alla squadra il suo credo. E non era un grido di allarme», la precisazione del ds.

Per fare mercato, Sabatini attende sviluppi su Borriello, il Psg sta trattando l’acquisto di Berbatov e diventa complicato piazzare l’ex milanista, che si è messo a disposizione di Luis Enrique con molta serietà, nonostante l’esordio dialettico di Sabatini il giorno della sua presentazione, quando disse «Borriello è un problema». Partito Vucinic dovrà arrivare un attaccante, il preferito è Nilmar, ma la trattativa con il Villarreal al momento è bloccata. La Roma è pronta a investire forte sul brasiliano, vecchio pupillo di Sabatini. I nomi per il centrocampo sono ormai noti: Lucho Gonzalez, Fernando e Casemiro. Tutta gente che ha un costo elevato e concorrenza d’alto livello. Su Casemiro ad esempio c’è l’Inter, su Fernando è da registrare un ritorno del Chelsea. Difesa: si pensa sempre a Kjaer, che Sabatini vuole in prestito oneroso. L’impressione è che il centrale si farà sul gong del mercato. La punta, presto.