(Corriere dello Sport - L. Ferrajolo) - La Roma sta sparendo. Male in campionato, persino peggio in Europa. Si è fatta impallinare dagli ucraini in tredici, maledetti, minuti. Una squadra vera, non fa così.
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Europa amara La Roma crolla
(Corriere dello Sport – L. Ferrajolo) – La Roma sta sparendo. Male in campionato, persino peggio in Europa. Si è fatta impallinare dagli ucraini in tredici, maledetti, minuti. Una squadra vera, non fa così.
Ma la Roma attuale non è una squadra, è un'altra cosa. Vive su qualche impennata individuale, sulle rare giocate dei più bravi. Però la difesa è un colabrodo, il centrocampo è lento come una lumaca e anche gli attaccanti giochicchiano, fanno ghirigori, invece di colpire. Un'involuzione tremenda, quasi inarrestabile, a cui si accompagna, come capita sempre, anche un pizzico di sfortuna. Ma una squadra che ha carattere, risorse, temperamento e un po' di sangue nelle vene, si rialza, non si fa impallinare così, da un trio brasiliano, bravo è vero, ma non straordinario. Si sapeva che lo Shakhtar è questo: difesa ben protetta, squadra corta e ripartenze fulminanti. Si sapeva, solo la Roma, evidentemente, lo ignorava. Ranieri l'ha schierata con un 4-4-2 che aveva la pretesa di fermare gli ucraini sulle fasce. Scelta giusta, esecuzione scellerata, con Cassetti e Riise impresentabili. VANTAGGIO - La Roma è andata persino in vantaggio dopo 28 minuti, ma è stata così folle da farsi raggiungere dopo trenta secondi. E a questo punto si è sfarinata, come una castello di sabbia. Gli ucraini hanno colpito, prima il secondo, poi il terzo. Tutto in dodici minuti. Hanno costruito così la loro scalata verso i quarti. Il terzo gol è stato un regalo incredibile di Riise, che completamente solo, è caduto come un sacco vuoto lasciando il contropiede decisivo agli ucraini. Inutile nella ripresa l'assalto confuso e disperato, bello solo il gol di Menez, uno dei pochi da salvare. ERRORI - Riise da diverse partite non sta in piedi, averlo confermato è stato un errore grave. Come pure troppo tardivo l'inserimento di Borriello al posto di un Vucinic con la luna storta. Ma non è l'errore singolo, non è la scelta sbagliata che può spiegare questo regresso inarrestabile, questa involuzione spaventosa: la squadra gioca male, è fragile, va in campo con i nervi a pezzi, commette errori madornali, sembra incapace di arrestare questa emorragia. A Donetsk mancheranno Cassetti e Menez, ma in ogni caso pensare che lì la Roma possa rimediare a questa notte disastrosa, è a dir poco azzardato. VALANGA - Lo Shakhtar è diventato improvvisamente una valanga. Eppure la Roma ha incominciato benino, Totti ha liberato un paio di volte i compagni in area, ha preso in mano la partita. Gli ucraini si sono furbescamente ricompattati davanti alla propria area, pronti a ripartire in velocità col trio brasiliano. Burdisso si è divorato una palla gol clamorosa, incornando fuori da due metri e Vucinic ha provato un colpo da maestro da fuori area. Roma discreta, così è parso, che inganno!, e infatti al 28’ è andata in gol. Su un cross lungo di Taddei da sinistra, Perrotta sul secondo palo ha incornato facile e Rat sulla linea gli ha dato il colpo di grazia. Ma il gol invece di dare spinta ai romanisti, ha scatenato l'uragano. Nemmeno trenta secondi, e Cassetti si è fatto un pisolino, da sinistra è arrivato puntuale il cross degli ucraini, Burdisso ha respinto corto, Jadson dal limite ha battuto a rete e il suo tiro è stato deviato da De Rossi che ha spiazzato Doni. CROLLO - Sul pari lo Shakhtar ha preso fiato e coraggio, le sue ripartenze sono diventate micidiali, grazie anche ai rientri lenti e molli dei romanisti. Al 36’ il raddoppio ucraino: Douglas Costa è avanzato indisturbato e dal limite ha sferrato un sinistro a girare, su cui Doni si è inchinato. La Roma è crollata completamente, altro che reazione. Si è piegata sulle gambe letteralmente, anzi nel senso vero della parola. Perchè al 42’ Riise, completamente solo sull'out, invece di rinviare, è crollato come una pera cotta, sul pallone si è avventato il solito e ispiratissimo Douglas Costa e con la difesa romanista sbilanciata, ha regalato l'assist ad Adriano, quello vero, che ha battuto Doni in uscita. CHOC - Primo tempo da choc, da non credere. Un po' jellata anche la Roma in qualche situazione, ma lenta, senza energia, facile da infilare come lo Shakhtar ha dimostrato ampiamente. Nella ripresa Riise non è rientrato, al suo posto Castellini e la Roma, sempre più sconclusionata ha cercato quanto meno di ridurre i danni. Al 15’ , su assist di Totti, Menez ha buttato via una buona occasione. Attacchi sempre lenti, macchinosi, ma un minuto dopo c’è stato il riscatto. Ha fatto tutto da solo, il francesino, e dopo una percussione centrale, prima del limite ha sferrato un destro a girare che si è infilato all'incrocio. Doni in uscita su Adriano ha evitato il 4-2. Al 37 Totti ha sbagliato la palla del 3-3, tirando uno straccio quasi dal dischetto e buonanotte.
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