rassegna stampa roma

Ecco come sarà la nuova società

(Il Tempo – A.Austini) – Aspettando le firme, una nuova Roma già c’è. A differenza di DiBenedetto deve ancora nascondersi ma esiste. Lavora, si confronta, mette giù i programmi per rinnovare e rilanciare la squadra.

Redazione

(Il Tempo - A.Austini) - Aspettando le firme, una nuova Roma già c'è. A differenza di DiBenedetto deve ancora nascondersi ma esiste. Lavora, si confronta, mette giù i programmi per rinnovare e rilanciare la squadra.

Se l'uomo che farà da ponte con la vecchia società è Giampaolo Montali, i primi due «acquisti» di Thomas DiBenedetto si chiamano Franco Baldini e Walter Sabatini. Toccherà a loro scegliere e suggerire alla proprietà gli acquisti veri. Quelli del calcio mercato. Anche l'amministratore delegato sarà italiano: Claudio Fenucci, ora al Lecce, è il favorito. Baldini è pronto a tornare a Trigoria dopo cinque anni. Con più poteri: a lui spetta la poltrona di direttore generale. Ha già conosciuto DiBenedetto con cui ha parlato più volte, non ancora di persona. Ma visto che l'attuale braccio destro di Capello è segnalato in Italia, la cosa dovrebbe avvenire in queste ore. Baldini ha chiesto agli americani di affiancargli Sabatini come direttore sportivo. Detto, fatto, l'ex dirigente della Lazio ha incontrato in gran segreto DiBenedetto mercoledì a Roma, illustrandogli il suo programma di mercato: una lista molto lunga di giovani talenti da prelevare in Sudamerica e non solo. Pastore, per esempio, è un giocatore su cui Sabatini ha una corsia preferenziale avendolo portato lui a Palermo. Per ora è solo un'idea, condizionata dal budget di mercato a sua volta legato alle operazioni in uscita: i casi più urgenti da chiarire sono quelli di De Rossi, Menez e Vucinic. Sabatini diventerà operativo prima di Baldini, che nel frattempo deve risolvere il suo contratto con l'Inghilterra: è legato per un altro anno alla nazionale inglese con il ruolo di general manager. Intanto tocca a Montali provare a tenere in piedi la Roma sconvolta dalla tempesta societaria. Ieri mattina l'attuale direttore operativo si è incontrato con DiBenedetto nello studio Grimaldi. Una riunione lunga tre ore, durante la quale è stato contattato Paolo Fiorentino. Il futuro presidente ha chiesto a Montali a informazioni sulla squadra, si è complimentato per come sta gestendo questa fase delicata e gli ha ribadito l'importanza di centrare il traguardo della Champions. L'ex ct della pallavolo è l'uomo della banca ma non è ancora chiaro il suo ruolo nell'organigramma futuro: potrebbe essere la persona incaricata di tenere i rapporti istituzionali, mentre gli incarichi «tecnici» verranno affidati alle persone scelte dagli americani. A Montali è stato annunciato l'arrivo di Baldini e Sabatini e che la costruzione della squadra sarà compito loro. Gli ultimi nodi si scioglieranno dopo la firma sulla vendita del club prevista per il 15 aprile a Boston. I due dirigenti di Unicredit, Paolo Fiorentino e Piergiorgio Peluso, hanno già fissato la partenza per gli States dove potranno incontrare DiBenedetto e i suoi tre soci. «Ognuno di loro è in grado di comprare la Roma da solo» fanno sapere dalla banca, per spazzare via i dubbi che continuano ad aleggiare sul consorzio a stelle e strisce. Fiorentino è convinto: «Non c'è uno zio d'America, ma un gruppo di investitori americani rappresentati da un bravo manager - dice il vicedirettore generale dell'istituto di credito - dietro di lui ci sono persone che hanno una serie significativa di business che hanno avuto successo in aziende diversificate e poi questo signore rappresenta la punta che sarà chiamata operativamente a guidare la Roma. Abbiamo trovato un accordo di massima, in una ventina di giorni dovremmo chiudere l'operazione con tanto di verifica dei "ritorni". Mi unisco al sindaco: per la festa del Natale di Roma tutto potrebbe essere concluso». Alemanno ha riferito in una nota che ieri ha avuto «un nuovo contatto telefonico con Paolo Fiorentino, il quale mi ha confermato che la trattativa per la cessione della Roma sta proseguendo nel migliore dei modi». Ma, visti i segnali di questi giorni, l'eco degli scettici non si spegnerà prima delle firme. Fa parte del gioco.