(Leggo - F.Maccheroni) Tiene molto, Baldini, a dire che Zeman non è una seconda scelta.
rassegna stampa roma
E' tornato l'uomo dei sogni
(Leggo – F.Maccheroni) Tiene molto, Baldini, a dire che Zeman non è una seconda scelta.
E che tutti gli allenatori contattati hanno dato la loro disponibilità. Zeman-2 comincia così. In difesa dell’idea. Montella e Villas Boas sono liquidati prima di ogni allusione. Si scansano sospetti, equivoci e anticipazioni sui giocatori. Nel primo giorno ci si affaccia sul sogno di un uomo che torna sul suo campo di battaglia dopo aver medicato la brutta ferita di un addio maligno. Non c’è modo però di scavare dentro quest’uomo che parla lentamente come volesse risparmiare tutta la velocità di cui dispone per il campo. Zeman è nel giorno dei no divertiti. «È un allenatore per giovani?»: no. E spiega che Sansovini ha 32 anni e ha giocato con il suo Pescara. «È cambiato in questi tredici anni?»: no. «È più attento alla difesa?»: no. Poi sorride: «Sono più proiettato verso la porta avversaria di Luis Enrique». Lo sappiamo.
È il resto, il progetto, a sfuggire dalle sue parole. Ma è una fuga simpatica, perché non c’è catenaccio. Dà l’idea della serenità. Dice che «c’è tempo» per fare la squadra. C’è tempo perché Zeman è uomo che sa aspettare. La gente meno.
Dall’esterno un mucchietto di tifosi urla il nome del boemo. I tifosi hanno già aspettato. L’anno scorso aspettavano per capire quel tizio strano piovuto dall’Asturia. Adesso pensano di sapere già tutto: «s’annamo a divertì». E Zeman questo promette: divertimento, spettacolo. Dice che è tornato per questo. Non dice «per vincere». Vuole rivedere gli spalti pieni come li ha lasciati, perché è quello il suo punto di riferimento, la Roma che l’ha incatenato ai ricordi. Ma d’ora in poi dovrà parlare più in fretta e sfidare i confini tra spettacolo e vittoria. Sa bene anche lui che i venti autunnali spazzano via in fretta le «ola».
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