(repubblica.it - M.Mazzitelli) E' finita a tarallucci e vino come nelle migliori tradizioni romane. Incontro amichevole, baci e abbracci a Trigoria ed il caso è chiuso.
rassegna stampa roma
E' solo finita una puntata
(repubblica.it – M.Mazzitelli) E’ finita a tarallucci e vino come nelle migliori tradizioni romane. Incontro amichevole, baci e abbracci a Trigoria ed il caso è chiuso.
Totti non andrà mai via da Roma, ma questo era scontato facendo un rapporto tra età, stipendio e qualità della vita, e Ranieri darà qualche contentino in più al capitano. Magari solo a parole: "La Roma sei tu..." Ma è veramente tornata la pace alla Roma? No, è solo finita l'ennesima puntata di una stagione tormentata, in attesa della prossima. Non è solo un problema dei minuti giocati da Totti, è tutta la situazione della società giallorossa che è esplosiva, da qualsiasi angolo la si guardi.
La società è guidata da un presidente, Rosella Sensi, praticamente senza potere, che anche per comprare un taglia erba deve chiedere il permesso all'Unicredit. L'istituto bancario, vero proprietario, non vede l'ora di sbarazzarsi della società: troppo rumore.
Però si sta accorgendo che vendere la Roma non è così facile come poteva sembrare, non c'è la fila alla porta di piazzale Cordusio di possibili acquirenti. Non arrivano spifferi e questo a Roma è un brutto segno, vuol dire che c'è poco da spifferare. Le solite voci: l'offerta troppa bassa degli Angelucci che puntano all'affare e una misteriosa cordata americana.
Intanto i tempi si allungano sempre di più, ora si parla di fine stagione sperando che una Roma scudettata o in Champions League abbia maggiore appeal finanziario. Lo spogliatoio è spaccato perché anche l'allenatore è praticamente sfiduciato. Non è stato confermato dalla Sensi bloccata dall'Unicredit su tutti i rinnovi di contratto e non ha ricevuto neppure conforto dalle tanti voci sul futuro, anzi: prima si parlava di Lippi (ricordate lo sfogo di Ranieri contro l'ex ct della nazionale?) ora Ancelotti. Dipende dalle cordate, ma mai il nome di Ranieri come futuro allenatore. E così il tecnico ha cambiato strategia: dal sorriso al pugno di ferro. Sa che per restare non ha che una strada: vincere. S
cudetto o Champions non importa, ma solo un successo prestigioso lo renderebbe intoccabile. E allora ha deciso di lasciare da parte etichette, rapporti, sudditanza e di fare l'allenatore libero di scegliere, senza rendere conto a nessuno, tanto meno ai senatori De Rossi e Totti. Non per mancanza di considerazione, ma perché in questo momento per vincere è meglio puntare su Borriello, Menez e Vucinic. Scelta rispettabile, poteva. però, evitarsi i 4 minuti del capitano con la Samp. Il rispetto al campione è dovuto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA