(Il Romanista - C.Zucchelli) Soffierà sulle sue trentadue candeline al termine di un periodo non facile. Come uomo, visto il momento difficile passato insieme alla moglie, e come calciatore. Un periodo in cui i compagni di squadra - tutti, nessuno escluso - dirigenti e allenatore gli hanno fatto sentire affetto e comprensione.
rassegna stampa roma
E’ rinato lo Juan… di febbraio
(Il Romanista – C.Zucchelli) Soffierà sulle sue trentadue candeline al termine di un periodo non facile. Come uomo, visto il momento difficile passato insieme alla moglie, e come calciatore. Un periodo in cui i compagni di squadra –...
Negli spogliatoi di Marassi, il volto di Juan era una maschera: era impietrito, il campione brasiliano, gli occhi erano lucidi. Due errori così grossolani in così poco tempo non gli erano mai capitati in carriera: «È colpa mia - disse, prima allas quadra, poi davanti alle telecamere - la partita l’ho persa da solo». I giocatori l’hanno consolato, perché Juan è uno"vero": spesso silenzioso, quando parla dice cose pesanti come macigni. Senza contare, poi, il suo indubbio valore incampo. Quando arrivò alla Roma, nel 2007, Rudi Voeller, che lo conosceva bene dai tempi di Leverkusen spiego: «È il miglior difensore della Bundesliga. Non farà rimpiangere Chivu, ve lo assicuro». La missione, senza dubbio, è stata compiuta. Oggi Juan brinderà coi compagni,domani spera di farlo coi tifosi romanisti, magari dopo un gol. Assente in Coppa Italia contro la Juventus, era stato schierato dal primo minuto contro il Bologna, in coppia con Burdisso. Contro il Brescia Ranieri dovrebbe riproporre lo stesso schieramento e quindi toccherà ancora una volta a lui guidare la difesa.Quest’anno, tra Supercoppa, campionato, Coppa Italia e Champions ha disputato 19 partite, segnando un gol (decisivo) contro il Bari. Il suo rendimento è stato spesso elevato, eccezion fatta per la trasferta di Marassi. D’altronde, Juan è uno dei centrali più forti non solo del campionato italiano, ma dell’Europa intera. Il suo contratto scade nel 2013, le big del vecchio continente farebbero carte false per tesserarlo ma lui, spesso, ha chiuso le porte a un trasferimento: «Sto bene qui a Roma -sono state le sue parole - e voglio vincere qualcosa con questa maglia. Ci siamo andati vicini così tante volte... Quando scadrà il mio contratto, sono pronto a tornare al Flamengo, da dove è iniziatala mia carriera».
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