(Il Romanista) A San Siro ha spesso fatto festa. E stasera, visto che è anche il suo compleanno, ha voglia di replicare. Simone Perrotta compie oggi trentaquattro anni (auguri e crostata durante il pranzo coi compagni) col pensiero rivolto soltanto alla partita del Meazza. Luis Enrique potrebbe farlo giocare dal primo minuto, confermandolo nel centrocampo a tre con De Rossi e Pjanic.
rassegna stampa roma
Oggi è il suo compleanno, e Perrotta vuole un'altra festa
(Il Romanista) A San Siro ha spesso fatto festa. E stasera, visto che è anche il suo compleanno, ha voglia di replicare. Simone Perrotta compie oggi trentaquattro anni (auguri e crostata durante il pranzo coi compagni) col pensiero rivolto...
Lui, in ballottaggio con Pizarro e Gago, è come sempre pronto per affrontare la squadra che, da quando indossa la maglia della Roma, è una delle sue vittime preferite. Contro i nerazzurri, il centrocampista campione del mondo è andato a segno cinque volte, di cui tre in Coppa Italia e due in campionato. Impossibile non ricordare, proprio a San Siro, il gol - con relativa esultanza al telefonino strappato dalle mani di un tifoso - del 17 maggio 2007. Finale di Coppa Italia: la Roma veniva dal 6-2 dell’andata dove lo stesso Perrotta era stato uno dei marcatori.
La settimana dopo al Meazza sembrava tutto pronto per la festa giallorossa con oltre diecimila romanisti presenti. L’Inter tenta la rimonta impossibile, si porta sul 2-0 e sfiora anche il terzo gol che riaprirebbe tutto. Ci pensa allora lui, Simone Perrotta da Ashton-underLyne, cittadina inglese nei pressi di Manchester nota solo per aver dato i natali a due campioni del mondo, il romanista e l’inglese Geoff Hurst, a chiudere i conti. Con quella maglia bianca che era davvero una luce a San Siro, lo stadio dei grandi giocatori, la Scala del calcio, quella dove gente come Perrotta spesso non viene mai apprezzata abbastanza. Gregari, li chiamano. Una volta Luciano Spalletti, a cui Perrotta dovrebbe far intitolare una strada tra Certaldo e Ashton-under-Lyne, disse: «Il calciatore è calciatore».
E Perrotta, quello a cui è stato rinnovato il contratto per un anno con opzione per il secondo, ha dimostrato di esserlo. Superando perplessità, diffidenze e un rapporto partito male con Roma e la Roma. Oggi è uno dei senatori della squadra, Luis Enrique si fida a occhi chiusi, prima di toglierlo ci pensa non una ma cento volte. E lui, come quando Spalletti gli disse di fare il trequartista, accetta e lavora. Corre e suda. E spera di far festa. Stasera sarebbe perfetto.
CZ
© RIPRODUZIONE RISERVATA