rassegna stampa roma

E Pallotta vola da Baldini

(Corriere dello Sport – P.Torri) Il Pallotta- day. Anzi, quello che doveva essere il Pallotta-day. La partita è stata quasi un corollario. Tutti a cercarlo, aho ma ‘ ndo stà Pallotta?

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(Corriere dello Sport - P.Torri) Il Pallotta- day. Anzi, quello che doveva essere il Pallotta-day. La partita è stata quasi un corollario. Tutti a cercarlo, aho ma ‘ ndo stà Pallotta?

 

A Ciampino, in partenza per Londra, dopo un sabato tra­scorso in giro a piedi per Roma e una mattinata di lavoro, pare anche con alcuni in­contri che possono ricondurre alla Roma. Il motivo, ufficiale, della partenza anticipa­ta, racconta che si è voluto evitare qualsia­si rischio relativo alle ceneri del vulcano islandese con relativa chiusura dello spa­zio aereo.

PARTENZA -Alla fine il re dei fondi specula­tivi, almeno così lo hanno soprannomi­nato dalle sue parti, nonché nella ristret­ta cerchia dei pro­prietaridei Boston Celtics, ha dato retta a chi, da giorni, lo consigliava di non presentarsi allo stadio Olimpico per l’ultima esibizione dei giallorossi. Intorno alle 20, mister Pallotta è uscito dall’albergo che lo ha ospitato nel­la sua due giorni romana, ma invece di di­rigersi verso lo stadio, ha puntato verso l’aeroporto di Ciampino da dove poi è decollato alla volta di Londra. Nella capitale inglese si incontrerà con Franco Baldini, vedrà a Wembley la finale di Champions League, poi proseguirà per Medio Oriente e Giappone, ilbusinessè ilbusiness.Del resto siamo ormai alla vigilia del sì dell’An­titrust, l’ultima tappa prima del definitivo passaggio di consegne. Questa dovrebbe essere la settimana della risposta. A quel punto gli uffici legali passeranno alla ste­sura della documentazione per ilclosinge si potrà quindi dare il semaforo verde per il ritorno a Roma di mister Tom DiBene­detto. Che a quel punto sarà presidente.

DIRITTI TV -La questione c’è. Pure bella complessa. Con gli americani che non vo­gliono fare solo gli spettatori di un accor­do televisivo che sarebbe firmato oggi ma varrebbe sino al 2014, attraversando perintero i primi anni della loro gestione, con­siderati determinanti per la riuscita del progetto. Ieri, addirittura, un’agenzia Ansa ha fatto balenare la possibilità che mister DiBenedetto possa impugnare l’eventuale accordo sui diritti televisivi, con tanto di carte bollate e azioni legali. Non è esatta­mente così. Fermo restando che esiste una certa irritazione da parte della nuova pro­prietà nei confronti di Unicredit e della ge­stione della dottoressa Rosella Sensi. Che al tavolo della trattativa è dalla parte di Juventus, Milan, Inter, Napoli. Quando, al contrario, tutte le proiezioni simulate di­mostrano che ci sarebbe un indubbio van­taggio economico a stare dall’altra parte, quella dei quindici. Però se la dottoressa Sensi firmerà l’accordo, nel suo ruo­lo di presidente, quell’accordo non potrebbe essere impugnato. Sem­mai si potrebbe fare un’azione di re­sponsabilità nei confronti di chi ha firmato quell’accordo, soprattutto se, nei contratti di vendita, ci fosse­ro ( e ci sono), precise clausole a proposito di decisioni da prendere non unilateralmente. Ma al di là de­gli aspetti legali che al momento si posso­no escludere, l’intenzione è quella di riba­dire come sia opportuno fare scelte condi­vise. Insomma, un invito a una maggiore collaborazione. La prossima settimana, di sicuro i rappresentanti degli americani si siederanno intorno a un tavolo per parlare con “Roma 2000” della questione dei dirit­ti tv. Inoltre c’è da dire che gli spifferi che arrivano dalla Lega, riportano anche quel­lo che vorrebbe l’assemblea, anzi una par­te dell’assemblea, intenzionata ad attende­re il definitivo cambio di proprietà della Roma prima di prendere una decisione. Staremo a vedere, non dimenticando, però, che questo è un periodo elettorale, c’è da trovare il successore di Maurizio Berretta che di fatto è già passato a Unicredit (è sta­to proprio il voto di Beretta a mettere in minoranza le grandi, un voto che avrebbe dovuto aprire gli occhi a qualcuno). E cre­diamo di non dire un’eresia, ricordando co­me la dottoressa Sensi non abbia mai smentito le voci che la vogliono candidata alla prima poltrona della Lega.