(Il Romanista - D.Giannini) - Il giorno dopo la partita di Budapest con il Vasas la Roma romanista si è svegliata un po’ più felice. O quanto meno tranquilla. Perché adesso c’è un’incognita in meno nella squadra che sta per iniziare una stagione tutta da decifrare.
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E ora dilaga la Bojan-mania
(Il Romanista – D.Giannini) – Il giorno dopo la partita di Budapest con il Vasas la Roma romanista si è svegliata un po’ più felice. O quanto meno tranquilla. Perché adesso c’è un’incognita in meno nella squadra che sta per...
Una «meravigliosa avventura», l’ha definita Luis Enrique, ma comunque un’avventura, e in quanto tale piena di cose da scoprire. Una i romanisti l’hanno già scoperta, ed è stata una piacevole sorpresa, anzi una piacevole conferma: ha 20 anni, la maglia numero 14 come Cruijff, movenze e piedi da predestinato del calcio. Sono bastati 60 minuti a Bojan Krkic per convincere tutti delle sue qualità, o meglio per ricordarle a tutti. Perché il neo acquisto giallorosso di essere uno con una marcia in più l’aveva fatto ampiamente vedere nella squadra più forte del mondo. Che se il Barcellona non avesse avuto la fortuna di avere tra le mani un certo Lionel Messi, difficilmente si sarebbe lasciato sfuggire il piccolo-grande Bojan. E magari il fantascientifico Messi potrebbe aver fatto la fortuna della Roma, che è stata brava a prendere un talento purissimo e pieno di voglia di dimostrare che i catalani hanno sbagliato a lasciarlo andare. Almeno per il momento, perché poi lo potranno riprendere, ma la Roma potrà farlo nuovamente suo mettendo sul piatto un totale di 40 milioni. E c’è già chi, tra i tifosi, è pronto a scommettere che tra due anni, al momento dell’eventuale scelta da parte della Roma, Bojan ne varrà molti di più. «Non varrà 40 milioni... ma 50!» dice Alessandro sulla pagina Facebook del nostro giornale. Ma è solo uno dei tanti. C’è Manuel che, trionfante, spiega: «finalmente se rivede uno che salta l’uomo». Oppure Lorenzo, che mette giù l’equazione del successo: «Giovane, forte, umile = fenomeno!». Certo, c’è anche chi, giustamente, predica calma, ma è certo che un paio di giocate a Budapest hanno fatto davvero intuire cosa potrà fare. Come quel dribbling secco sul vertice sinistro dell’area con un destro a stamparsi sulla traversa che in molti hanno paragonato al colpo alla Del Piero, solo che questo era molto più forte.
Insomma il 20enne che compirà gli anni il giorno della prima in campionato, quella nella quale con ogni probabilità dovrebbe fare il suo esordio in Serie A (a proposito di segni del destino...) in 60 minuti ha conquistato tutti. I tifosi, certo, ma anche gli addetti ai lavori ("Bojan diverte", "Che bravo Bojan", "Lampi di genio", erano questi alcuni dei titoli dei quotidiani di ieri). E anche Luis Enrique, che lo ha fortemente voluto con lui nella Capitale, ha più volte annuito soddisfatto in panchina alle sue giocate, per poi dire in sala stampa: «Mi è piaciuto come si è calato nella nuova realtà». Insomma, la Bojan-mania che era scoppiata a Riscone (nei primi giorni dopo il suo arrivo era stato anche 40 minuti di seguito a firmare autografi) pare essere solo all’inizio. Così come pare evidente che prima o poi dilagherà, strariperà. Perché se l’entusiasmo è già alle stelle adesso che ancora non ha segnato un gol ufficiale con la Roma, che ancora deve trovare l’intensa perfetta con Totti, che ancora non parla l’italiano, pensate cosa potrà succedere tra un po’. Quando si sarà tolto le fisiologiche paure che può avere un ragazzo di 20 anni che per la prima volta lascia il suo Paese («Sono un po’ emozionato, sarà sicuramente una serata importante per me» aveva detto prima di imbarcarsi per Budapest), ci sarà da divertirsi. «Il mio obiettivo è molto chiaro: voglio giocare al calcio ed essere felice» aveva invece detto il giorno della conferenza stampa di presentazione. Se continuerà a far vedere tante cose belle come quelle sfoggiate contro il Vasas, a Roma di gente felice ce ne sarà parecchia».
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