(Il Romanista - C.Zucchelli) - Il primo lo ha vinto. L’ultimo pure. Più di metà delle volte che ha affrontato loro Daniele De Rossi è uscito dal campo con un sorriso grande così perché la Roma aveva - ha - vinto.
rassegna stampa roma
E nel giorno più bello cerca il decimo successo contro di loro
(Il Romanista – C.Zucchelli) – Il primo lo ha vinto. L’ultimo pure. Più di metà delle volte che ha affrontato loro Daniele De Rossi è uscito dal campo con un sorriso grande così perché la Roma aveva – ha – vinto.
Ha giocato 16 (guarda caso) derby: ne ha vinti 9, pareggiati 3 e persi 4. Non solo: gli ultimi derby, tutti stravinti dalla Roma, lo hanno visto sempre in campo. Per tutta la partita o per metà, come il 18 aprile del 2010, quando Ranieri nell’intervallo sostituì lui e Totti. Raccontare i derby di De Rossi però non può limitarsi ai numeri. Sarebbe riduttivo per un giocatore che, quando esordì contro la Lazio, fu il primo ad abbracciare Emerson, che ancora non aveva la depressione, sotto la Curva Sud. Fu la sua prima vittoria contro la Lazio, era novembre del 2003 e lui giocò gli ultimi 7 minuti della partita. Gloria pura. Al ritorno non scese in campo né nel derby sospeso né nel recupero del mese successivo. La stagione 2004-2005 gli riserva poche gioie e il derby non fa eccezione, mentre con Luciano Spalletti in panchina le cose cambiano. La Roma pareggia all’andata mentre al ritorno, nella giornata più difficile e importante, si prende una delle soddisfazioni più grandi della sua storia recente.
Totti fuori dopo l’infortunio con l’Empoli, un record (quello delle 11 vittorie consecutive) da prendersi contro l’avversario più debole ma più ostico, una partita stravinta con i gol di Taddei e dell’amico Aquilani. De Rossi e la sua vena esultano e a fine partita la cosa più bella: sopra al 16, il suo numero di maglia, compare la parola "meno". Sono i punti di distanza che separano la Roma dalla Lazio. Sono tanto altro. Sono un bel ricordo a cui aggrapparsi nella stagione successiva quando la Roma perde il primo derby 3-0 (e De Rossi lo gioca tutto) e pareggia 0-0 al ritorno. La gente fischia, Daniele va sotto la Curva ma viene insultato. Ci resta male e non lo nasconde. Deve passare qualche mese per vederlo di nuovo esultare sotto la Sud: nel 2007-2008 c’è un derby per parte, la Roma vince il primo 3-2 mentre l’anno dopo è quello del gol di Julio Baptista e del polso fasciato e anche del primo gol in una stracittadina, purtroppo inutile visto che finisce 4-2 per la Lazio.
È l’ultima amarezza. Dal 6 dicembre 2009 la Roma ha vinto sempre. Sempre. Cinque volte di fila. Prima con gol di Cassetti - e De Rossi Batman festeggiava con la mascherina dopo che si era rotto lo zigomo - poi con la doppietta di Vucinic (e il rigore di Floccari), i gol di Borriello e ancora Vucinic, l’ex attaccante del Milan e Simplicio in Coppa Italia - tanto per non farsi mancare niente - e, infine, la straordinaria doppietta di Totti lo scorso 13 marzo. Partite giocate più o meno bene da De Rossi ma che si sono concluse tutte nello stesso modo: con la sua corsa sotto la Sud. Dove ha riso, pianto, ricevuto e dato applausi e dove si è persino arrampicato. Perché il derby, appunto, non è solo numeri. Anche quando ne hai giocati 16, che è il tuo (suo) numero dell’amore. E domenica è 16 ottobre
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