(Il Romanista - E.Masetti) - Bastava vedere il suo volto negli ultimi minuti della sfida contro l’Inter, per capire quanto Vincenzo Montella ci tenesse. I muscoli erano tirati, le braccia rivolte verso il campo per cercare di dare - ancora - indicazioni ai suoi giocatori per l’ultimo assalto.
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E Montella carica la squadra
(Il Romanista – E.Masetti) – Bastava vedere il suo volto negli ultimi minuti della sfida contro l’Inter, per capire quanto Vincenzo Montella ci tenesse. I muscoli erano tirati, le braccia rivolte verso il campo per cercare di dare...
Vano, come si sa. La rimonta non è riuscita, ma la Roma ci ha provato fino all’ultimo. Per questo, sia in pubblico sia in privato, Montella ha ringraziato il gruppo per aver, comunque, dato il massimo. Adesso però non bisogna mollare la presa in queste ultime due giornate di campionato. La Champions, per quanto molto difficile, è ancora un obiettivo alla portata e lui pretende 6 punti. Poi si faranno i conti. In questo senso, Juventus- Chievo di qualche giorno fa ha insegnato che tutto può succedere e che non bisogna mai dare nulla per scontato. «Altrimenti - l’ammonimento di Montella già prima dell’Inter - avremmo dei rimpianti enormi». Nessun giocatore, quindi, si senta già in vacanza: l’allenatore, e la società, su questo sono stati chiarissimi, visto che, oltre all’Udinese quarta, la Roma deve vedersela anche con la Lazio, al momento a pari punti ma sotto in classifica (in virtù delle umiliazioni subite negli scontri diretti). Il rischio preliminari di Europa League è ancora concreto, la Roma non deve in alcun modo correre rischi. Anche perché Catania e Sampdoria avranno il dente avvelenato: la squadra di Simeone, in un Massimino tutto esaurito, vuole festeggiare la salvezza mentre quella di Cavasin si gioca la permanenza in serie A. Inutile dire che, senza la giusta concentrazione, si rischiano brutte figure. Montella si aspetta poi anche una risposta da quei giocatori che in questi ultimi mesi non hanno soddisfatto le sue aspettative. Tra questi, neanche a dirlo, ci sono Menez e Vucinic. Sono due casi soltanto all’apparenza simili: Mirko ha dato, e sta dando, segnali di risveglio, al contrario invece del francese, che sembra sempre più un corpo estraneo da Trigoria. Montella, e di questo gliene va dato atto, l’ha schierato spesso in campo, anche quando la critica gli dava contro. A Milano, nella partita in cui non solo la Roma, ma anche lo stesso allenatore, si giocavano tantissimo, l’ennesima occasione, che Jeremy non ha sfruttato. E adesso sembra difficile che possa arrivare per lui un’altra prova d’appello. Un altro rapporto non facile, ma in cui Montella sta dimostrando tutta la sua personalità, è quello con Borriello. Tra i due scontri - nel senso più ampio del termine - non ce ne sono stati, ma è chiaro che l’attaccante non è felice del suo impiego col contagocce. Montella però ne apprezza l’impegno e la professionalità e se davvero dovesse essere l’allenatore della Roma anche il prossimo anno, non è escluso che studi un modo per farlo convivere insieme a Totti. L’amico, il Capitano, il giocatore che, da quando c’è lui, sembra rinato. Anche questo avrà la sua importanza nella sua sempre più probabile conferma.
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