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E martedi guida l’Italia all’Europeo

(Il Romanista – D.Giannini) La Roma lo aspetta per la prima in campionato, il pensiero al contratto da rinnovare è lì presente. Ma intanto Daniele De Rossi va avanti.

Redazione

(Il Romanista - D.Giannini) La Roma lo aspetta per la prima in campionato, il pensiero al contratto da rinnovare è lì presente. Ma intanto Daniele De Rossi va avanti.

Sul suo cammino adesso c’è la Slovenia, ovvero la prossima avversaria dell’Italia verso l’Europeo. Un obiettivo che ormai è poco più che una formalità. Perché il successo, magari non tanto convincente, contro le Far Oer ha portato gli azzurri a + 8 sulle seconde, ovvero Slovenia e Serbia. Con questi ultimi avvantaggiati dal fatto di avere giocato una partita in meno degli sloveni. Insomma martedì a Firenze, in caso di vittoria, potrebbe arrivare la qualificazione con due turni di anticipo. De Rossi, uno dei migliori contro le modeste ma combattive Far Oer, sarà di nuovo al suo posto per provare a portare a casa i tre punti ed evitare lo spiacevole, dispendioso e pericoloso prologo del prossimo 7 ottobre quando in programma ci sarà la sfida contro la Serbia a Belgrado.

Ecco perché vincere contro la Slovenia sarà importantissimo. Prandelli potrebbe fare ricorso al turnover, anche solo in parte. Ma difficilmente si priverà di Daniele, che è fondamentale con qualsiasi modulo. Sia che si giochi di rimessa, sia che si cerchi subito la profondità. Fondamentale anche se si gioca alla Barcellona. Eppure su questo aspetto il ct ha voluto evitare paragoni ingombranti. «Certe partite possono aiutare a farti capire i tuoi limiti - ha detto Prandelli nella conferenza stampa di ieri a Coverciano riferendosi al successo stentato con le Far Oer -. Troppi paragoni con il Barcellona? Finalmente ve ne accorgete. Può darsi che parlandone troppo ci si monti la testa. Gli spagnoli lavorano in un certo modo da anni, noi siamo all’inizio di un percorso e ci vediamo solo di rado. Cerchiamo la nostra, di strada. Ancora non siamo una squadra solida, è mancata la concretezza e la cattiveria. Siamo arrivati sei volte in area di rigore avversaria e ci siamo scambiati il pallone lì dentro. Quando sei lì devi tirare: noi non siamo il Barcellona, in area si tira e non si scambia il pallone. Quando hai la capacità di entrare in area con facilità devi far gol, così non è stato».

L’Italia non è il Barcellona, dice Prandelli. Per il momento non lo è neanche la Roma, che pure ha in mente un suo modello. La si potrebbe definire la via italiana al "barcellonismo". Ma è innegabile che a Trigoria al gioco dei campioni d’Europa ci si ispiri. Il comune denominatore tra l’Italia e la Roma? Semplice. Lui, Daniele De Rossi. L’uomo che è mancato terribilmente nelle due partite degli spareggi di Europa League. Ma domenica sarà un’altra storia. Domenica Daniele tornerà in una partita ufficiale con la maglia giallorossa dopo 4 mesi e 10 giorni. Un’eternità. Ma l’attesa è finita, si ricomincia: con lui.