rassegna stampa roma

E’ l’ottavo portiere straniero in giallorosso

(Corriere dello Sport – R.Loria) Chiamatela moda. Chiamateli tempi che cambiano. Fatto sta che dalla stagione 2005/06 degli otto portieri che hanno vestito la maglia della Roma ben sei sono stati stranieri. L’arrivo di Mar­teen...

Redazione

(Corriere dello Sport - R.Loria) Chiamatela moda. Chiamateli tempi che cambiano. Fatto sta che dalla stagione 2005/06 degli otto portieri che hanno vestito la maglia della Roma ben sei sono stati stranieri. L’arrivo di Mar­teen Stekelenburg, ottavo portiere stra­niero e primo giocatore olandese della storia della Roma, in questo senso non fa che confermare una tendenza eviden­te.

La scuola italiana in questi sette an­ni romanisti è stata rappresentata sol­tanto da Gianluca Curci e da Carlo Zot­ti (che peraltro le sue 26 presenze giallo­rosse le aveva colle­zionate nelle stagioni precedenti al 2005).Un nuovo corso nella storia della Roma che fino a Michael Konsel e fino al 1997 non aveva mai vi­sto un portiere straniero con l’unica, lontana, eccezione di Giovanni De Min, nato ad Asmara, in Etiopia, da genitori italiani e cresciuto in Veneto. Insomma, difficile considerarlo uno straniero. AUSTRIA – Per trovare il primo, vero, stra­niero tra i pali bisogna arrivare fino al 1997 e fino a Michael Konsel, il portie­re nato a Vienna arrivato in giallorosso alla non verdissima età di 35 anni. Por­tiere straniero e per di più non giovanis­simo. Principi di diffidenza che il briz­zolato austriaco seppe allontanare con una prima stagione di grande rendimen­to. A complicare l’avventura romanista di Konsel ci pensò un grave infortunio al tendine d’Achille che gli impedì di ripe­tersi e che lo costrinse dopo tre stagioni ad andare a chiudere la propria carrie­ra a Venezia. ZERO - Dopo Konsel ar­rivarono l’argentino Se­bastian Cejas (nel 2001) e il greco Dimitrios Eleftheropoulos (2005). Due meteore che nella loro avventura romana non hanno collezionato neanche una presenza in gare ufficiali. BRASILE - E’ legata al Brasile e a Doni, però, la più intensa storia tra la Roma e un portiere non italiano. Una strana pa­rabola quella del portiere di Jundiaì, ar­rivato sconosciuto a Trigoria pagando di tasca propria il prezzo del proprio car­tellino e poi diventato protagonista con la Roma di Luciano Spalletti che lo lan­ciò titolare in un derby ad alta tensione. Strana parabola quella di un giocatore che, tra infortuni e disattenzioni, ha via via smarrito il feeling con la piazza ro­mana tanto da emigrare in Inghilterra per vestire la maglia del Liverpool. TERZO - Parabola originale come quella di Julio Sergio Bertagnoli, “ il miglior terzo portiere d’Italia” come lo aveva ri­battezzato proprio Spalletti dopo averlo parcheggiato in tribuna per tre stagioni preferendogli persino l’altro brasiliano Artur, e poi diventato protagonista, ai danni di Doni, con Claudio Ranieri. Una storia romanista, quella di Julio Ser­gio, terminata con l’accantonamento sotto la gestione Montella e il trasfe­rimento in questi giorni al Lecce. AJAX - Se Stekelenburg sarà il primo por­tiere olandese della storia della Roma non sarà il primo ex numero uno del­l’Ajax a difendere la porta giallorossa. Bogdan Lobont e il nuovo acquisto del­la Roma americana, infatti, sono stati già compagni di squadra (e rivali) pro­prio con la maglia dei lancieri. Allora le gerarchie erano tutte da scrivere. Oggi no.