(Il Romanista - G.Losi) La sciagurata partita di Catania è la fotografia di questo campionato, che è stato fallimentare su tutti i fronti.
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E' la fine di uno strazio, ma non è tutto da buttare
(Il Romanista – G.Losi) La sciagurata partita di Catania è la fotografia di questo campionato, che è stato fallimentare su tutti i fronti.
Abbiamo fallito in Coppa Italia e non siamo riusciti nemmeno ad agguantare il quarto posto. Come si fa ad essere soddisfatti? Questa squadra avrebbe dovuto passeggiare sopra le altre, invece ci ritroviamo con il cerino in mano. Non ci si può accontentare.
Tutto questo potrebbe essere dipeso da incertezze societarie e da una sorta di anarchia che poi ha inciso negativamente sui risultati. Faccio un esempio: l’anno scorso chi giocava giocava, chi non giocava faceva il tifo. E la Roma vinceva. Quest’anno chi non ha giocato ha espresso malumori e ogni volta che ci sono mancati tre o quattro giocatori importanti abbiamo deluso. Insomma, la Roma non è stata una squadra di calcio nel vero senso della parola. Risultati impietosi: non salverei nulla, o quasi. Ci sono soltanto cinque o sei giocatori che hanno dato molto durante tutto l’arco della stagione. Questa sera finalmente finisce lo strazio, lasciatemelo dire. Speriamo almeno di assistere, per un’oretta e mezza, ad una partita gradevole, che dia modo a questa squadra di salvare la faccia. Sconfiggano almeno una retrocessa.
Altrimenti davvero non saprei più cosa dire. Negli anni 60, proprio contro la Sampdoria, mi tolsi una soddisfazione grande. Giocai nonostante mi fossi procurato uno strappo all’inguine e proprio quando stavamo perdendo per 2-1, Manfredini segnò il gol del pareggio. Ma non era finita. A cinque minuti dal termine saltai più in alto di tutti e feci gol. Vincemmo 3-2 grazie ad un mio gol. Fu una partita davvero particolare e realizzai la marcatura sotto la Curva Sud: fu il finimondo. E fu la mia prima rete, per cui quella giornata mi è rimasta scolpita nel cuore. La partita di cui parlo la ricordano in molti, ancora oggi. Oggi, però, è tempo di bilanci per la Roma del presente, perché il campionato volge al termine. Nonostante le delusioni che ci ha dato, ribadisco che questa squadra non è da smembrare. Decidano i nuovi proprietari giallorossi, ma c’è molto di buono in questa Roma. Urge un progetto. Si costituisca un’organigramma societario, si scelgano gli uomini su cui puntare e quelli da mandare a casa.
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