(Corriere della Sera - G.Piacentini) - Una richiesta di chiarimenti. La chiamata è partita dalla Consob in direzione Trigoria dopo l’articolo pubblicato due giorni fa da «Repubblica» in cui si parlava dei conti della Roma,
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E la Consob chiede chiarimenti
(Corriere della Sera – G.Piacentini) – Una richiesta di chiarimenti. La chiamata è partita dalla Consob in direzione Trigoria dopo l’articolo pubblicato due giorni fa da «Repubblica» in cui si parlava dei conti della Roma,
e in particolare dei contenziosi e delle pendenze che la nuova proprietà ha ereditato dalla gestione Sensi. Alla Consob non è bastato il comunicato emesso nella serata di mercoledì dalla società giallorossa, che ha cercato di minimizzare le informazioni ormai di dominio pubblico, ma ha voluto dei chiarimenti. A presentarsi non è stato l’ex presidente Rosella Sensi, ma la dottoressa Cristina Mazzoleni, direttore di pianificazione e controllo degli affari del club, accompagnata da uno degli avvocati che ha seguito la trattativa per la cessione della società alla cordata statunitense capitanata da Thomas Richard DiBenedetto. Un incontro che è stato definito «illustrativo» e al quale potrebbe (ma ancora non c’è la certezza) seguire la presentazione della «due diligence» da parte della società per consentire alla Consob di studiare a fondo e in maniera dettagliata i conti del club. Conti che il gruppo di DiBenedetto (e UniCredit) conosceva bene e che hanno avuto un peso determinate soprattutto sulla durata della trattativa, costringendo gli investitori americani a modificare i termini dell’operazione che, tra la spesa iniziale per ripianare il bilancio (che sarà chiuso con circa 40 milioni, di perdite) e gli aumenti di capitale già previsti dai patti parasociali -già depositati alla Consob -sfiora i 200 milioni. A questa cifra vanno aggiunti altri 40 milioni, che saranno utilizzati per il mercato di rafforzamento della squadra, e che saranno finanziati da UniCredit (30 milioni) e da «Roma2000» (10 milioni). Per il definitivo passaggio di mano della società, ora, mancano solo l’autorizzazione della Consob e il parere dell’Antitrust (se non una formalità, quasi). Poi Thomas R. DiBenedetto potrà dire di essere il nuovo presidente della Roma.
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