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E il rinnovo ora è meno lontano

(Il Romanista – D.Galli) – È un momento delicato. Per il rinnovo di De Rossi siamo veramente al rush finale.

Redazione

(Il Romanista - D.Galli) - È un momento delicato. Per il rinnovo di De Rossi siamo veramente al rush finale.

La Roma sta lavorando sull’ipotesi di avvicinarsi ulteriormente alle richieste dello staff di Daniele. Domanda e offerta non si equivalgono, ma quasi. Ancora una volta Franco Baldini ha dimostrato di essere un uomo di parola. Ipse dixit, così parlò: «Per De Rossi, nel giro di un paio di settimane se ne saprà di più». Era il 27 ottobre. Non sono trascorsi nemmeno quindici giorni e le novità ci sono state, anche se correttamente tenute segrete da tutti i protagonisti della trattativa (e sottolineamo: tutti). Oscurate per agire con più calma. Ma come si fa a tenere nascosta troppo a lungo una cosa così bella? De Rossi per sempre, una bandiera che non s’ammaina, quella vena che s’ingrossa come un mare in tempesta, non è affatto un mero rinnovo. È un inno alla fede. Romanista. Allora, vediamo. La situazione è questa. La Roma sta aspettando un segnale. Una risposta. Il sì. Quello di Sergio Berti, l’agente di Daniele De Rossi. Sono state riviste sia la parte fissa sia quella variabile del nuovo contratto. Tradotto: la società ha compiuto quello sforzo economico necessario per far sì che Capitan Futuro diventi Capitano, quando tra circa un centinaio di anni Totti avrà appeso gli scarpini al chiodo. Il rinnovo si farà entro la fine dell’anno, ribadiscono da settimane a Trigoria.

Anche prima, a occhio e croce. Ma Daniele che dice? Nulla. È concentrato solo sulla Roma, sulla Roma-squadra non sulla Roma-De Rossi, non pensa ai dettagli di una trattativa condotta in prima persona dal procuratore. Dopo la trasferta di Novara è rimasto a Milano, ma esclusivamente per questioni personali. Affari privati, perché c’è una vita oltre il calcio. È logico che dovrà essere poi il centrocampista a firmare il contratto, e quindi a dover essere d’accordo con le condizioni che in questo contratto sono poste: a dire sì o no. Ma i contatti sono tra la Roma e Berti. Contatti che sono proseguiti anche in questi giorni. Non si sono mai interrotti. La distanza di un milione e mezzo non dovrebbe essere stata colmata del tutto (anzi, potreste anche eliminare il condizionale). Però ci siamo. E ci siamo anche grazie a un passo avanti compiuto dall’entourage di Daniele. C’è chi teme, non a Trigoria sia chiaro, che il rinnovo salti. Che De Rossi vada a scadenza. Follia pura. C’è chi la notte di un anno fa, dopo una trasferta, prometteva amore eterno e mentre faceva giurin-giurello firmava per un’altra casacca. Non sono mercenari, non è una vergogna. È semplicemente gente qualsiasi che viene e che va, sono marinai al soldo dell’armatore più ricco. Sono degli impiegati di Eupalla, mica sono dei romanisti. Mica sono De Rossi. Funziona così: un agente chiede più soldi per il proprio assistito, la società cerca di strappare un ingaggio meno oneroso. Poi ci sono i sentimenti, le amicizie e l’amore, i saldi rapporti personali tra Baldini e Berti e quel boato che Daniele si porta dentro ogni volta che veste la maglia. Ecco. Ogni volta che De Rossi sente cantare dentro la Sud, tu sai perché firmerà. Sta scritto sul vento di questo mare d’autunno. Il mare di Ostia. Il mare di Daniele De Rossi.