rassegna stampa roma

E' gelo con Luis Enrique. Totti aspetta chiarimenti

(repubblica.it – M.Pinci) – Quel diluvio di fischi piovuto da ogni settore dello stadio Olimpico, lo ricorderà a lungo. Un coro di disapprovazione, una sentenza dei romanisti nei confronti del loro allenatore, che fa rumore anche il...

Redazione

(repubblica.it - M.Pinci) - Quel diluvio di fischi piovuto da ogni settore dello stadio Olimpico, lo ricorderà a lungo. Un coro di disapprovazione, una sentenza dei romanisti nei confronti del loro allenatore, che fa rumore anche il giorno dopo.

Fuori Totti, dentro Okaka: il cambio del minuto 28 del secondo tempo, ieri contro lo Slovan, ha ricalcato per forma l'esclusione del capitano a Bratislava, solo sette giorni prima. Non nella sostanza, però. Perché al di là del nome, quel cambio ha svuotato la squadra - in cui sgambettavano quattro ragazzi di neanche vent'anni - dell'unico architrave su cui questa si reggeva. Un baluardo di esperienza e talento, che Bojan&c. non possono rimpiazzare.NESSUNA SPIEGAZIONE - Abbandonato? Scaricato? Totti se lo chiede. Intanto, l'umore - già ai minimi storici - peggiora giorno dopo giorno, non si spiega le scelte, il perché sia toccato ancora a lui uscire (dopo essere rimasto a guardare) nonostante tutta la squadra giocasse su ritmi vacanzieri. Risposte, in questo momento, non sa darsene, ha notato come il pubblico si sia dissociato dalla posizione dell'allenatore, e attende chiarimenti. Che non arrivano. Una cosa è certa: per l'allenatore, Totti vale gli altri e non intende motivare in maniera particolare le proprie scelte: "Non devo dare spiega­zioni delle mie decisioni, e questo sarà sempre così", ha detto nel dopo gara. Spiegazioni non ne ha date neanche oggi al capitano della Roma. Nessun chiarimento a Trigoria, solo un colloquio generico

con tutta la squadra per ringraziarla dell'impegno. Per il resto, silenzio: domani, l'ultimo giorno utile per parlarne, prima di 36 ore di libertà che l'allenatore concederà a tutta la squadra. Per le quali Francesco partirà con un magone di delusione grande così.SILENZIO ASSORDANTE - Nessuna reazione, però. L'unica, quella più spontanea che neanche un autocontrollo imposto ha potuto evitare, lo sguardo di Totti straordinariamente sorpreso nel leggere il numero dieci sulla lavagna luminosa del quarto uomo. E quel passaggio negli spogliatoi senza neanche un gesto rivolto alla panchina, testimonianza di quanto il numero dieci sia rimasto male (eufemismo) nel lasciare la squadra. Dispiacere diventato delusione feroce quando lo Slovan, a distanza di appena 9 minuti dalla sua sostituzione, ha sancito il prematuro addio della Roma all'Europa. Totti, però, ha atteso Luis Enrique e i compagni nello spogliatoio, senza andarsene. Neanche una parola con gli altri giocatori, né tantomeno lasciando lo stadio. Solo uno sguardo che non serve raccontarlo per immaginarlo. E quel silenzio che lo accompagna fin dal ritiro. Un silenzio che il tempo sta facendo ogni giorno più assordante.