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E’ fatta: l’As Roma è americana

(Il Romanista-D.Galli) È fatta. La trattativa è terminata. «L’accordo è stato siglato», ha annunciato Sean Barror, uno dei manager della cordata di DiBenedetto inviati apposta da Boston per mediare con Unicredit. L’As Roma è da ieri...

Redazione

(Il Romanista-D.Galli) È fatta. La trattativa è terminata. «L’accordo è stato siglato», ha annunciato Sean Barror, uno dei manager della cordata di DiBenedetto inviati apposta da Boston per mediare con Unicredit. L’As Roma è da ieri ufficiosamente degli americani.

C’è piena sintonia su tutto. Cifre e tempi. Martedì prossimo saranno trasferiti soldi e azioni da Roma 2000 a NEEP Roma, la holding partecipata al 60% dalla cordata a stelle e strisce e per il 40%da Unicredit. Il d-day vero e proprio sarà il 18 agosto. È quello il giorno del closing. Sarà una data storica: l’As Roma sarà definitivamente nelle mani della cordata guidata da Thomas Richard DiBenedetto.Il segnale che le negoziazioni stavano per concludersi positivamente è stato lo sbarco di DiBenedetto. Il leader del consorzio USA è atterrato a Fiumicino poco prima delle 8 e ha raggiunto subito lo studio legale Tonucci, advisor italiano del gruppo statunitense. Ma quello che c’era da discutere era già stato discusso. L’intesadi massima era stata raggiunta nei giorni scorsi, nelcorso di quelle interminabili conference call sull’asse Roma-Boston. Da una parte la banca, dall’altra DiBenedetto e gli uomini-chiave come Mauro Baldissoni, avvocato dello studio Tonucci e consigliere dell’As Roma. L’intesa è totale, adesso non c’è più alcun ostacolo. Le firme sono certe. Lo ha confermato anche Sean Barror,che assieme a Mark Pannes è uno dei due esperti disport marketing del Raptor Evolution Fund, il fondo di investimenti che fa capo a James Pallotta. Barror ha rilasciato delle dichiarazioni, riprese dal San Francisco Chronicle: «L’accordo è stato siglato. Quando si vende un grande club, una tv o una società, non si forniscono dettagli, perché si tratta di un’operazione complessa. Ora siamo pronti. Abbiamo grandi ambizioni».In tarda serata, Roma 2000 ha annunciato lo slittamento del closing al 18 agosto. «Si rende noto, in proposito,che, su richiesta di NEEP Roma Holding S.p.A.,la data di esecuzione del contratto (closing) è stata posticipata al giorno 18 agosto», si leggeva sul comunicato. È solo un problema di tempi. Alla base ci sono delle ragioni tecniche. Il primo agosto, lunedì, l’assemblea degli azionisti dell’As Roma approverà sia il bilancio sia le cooptazioni dei nuovi consiglieri di amministrazione,tra cui il neo a.d. Claudio Fenucci. Il giorno dopo,Roma 2000 dovrebbe giuridicamente morire: la partecipazione di controllo dell’As Roma dovrebbe essere trasferita a NEEP Roma Holding. A quel punto, mercoledì prossimo, i manager di Unicredit saranno in grado di presentare l’accordo al Consiglio di amministrazione della banca. Sono passaggi obbligati, ma che non sonoassolutamente più in dubbio. Qualcuno potrebbe obiettare che si andrà oltre la scadenza del 31 luglio. Questo non cambia nulla. Si trattava di una dead line, è vero. Come risulta dall’intesa preliminare raggiunta il 15 aprile a Boston, però, non era una data limite per il closing, ma per il verificarsi di altre condizioni. Che si sono già avverate. Ovvero il rilascio del nulla-osta da parte dell’Antitrust, la concessione ad As Roma da parte di Roma 2000 di un vendor loan (un prestito, ndr) di 10 milioni e la sottoscrizione a parte di As Roma di un accordo di finanziamento con Unicredit dell’importo di 30 milioni. A questo punto, il club è dunque di fatto sotto il diretto controllo della cordata americana. DiBenedetto non ripartirà subito. Oggi, alle 15.30, si dovrebbe godere sul diamante dell’Acquacetosa la partita del figlio Thomas, interbase della Reggio Baseball che si gioca i play off contro l’Urbe Roma. Potrebbe essere il primo grande bagno di folla per mister Tom. Per il prossimo presidente dell’As Roma.