rassegna stampa roma

E Bojan conferma: «Ho fatto la scelta giusta»

(Il Romanista) – «La trattativa tra Roma e Barcellona è stata molto breve, appena un mese, ma a me è sembrata infinita». In questa frase c’è tutto Bojan Krkic e la sua voglia di trasferirsi a Trigoria.

Redazione

(Il Romanista) - «La trattativa tra Roma e Barcellona è stata molto breve, appena un mese, ma a me è sembrata infinita». In questa frase c’è tutto Bojan Krkic e la sua voglia di trasferirsi a Trigoria.

L’attaccante, che si è raccontato alla rivista LaRoma, spiega come mai abbia deciso di lasciare il più forte club al mondo per arrivare in Italia: «Semplice: volevo giocare. Voglio giocare. Non è stato semplice tagliare il cordone ombelicale, ma dovevo farlo. Mi mancano gli amici, la mia città, il Camp Nou ma penso di aver fatto la scelta giusta». Due le persone chiave nel suo trasferimento: «Sabatini - spiega ancora Bojan - parlava spesso con mio padre per cercare di convincerlo. Io invece ho avuto il primo contatto con Luis Enrique che col suo entusiasmo mi ha fatto capire subito che Roma era la soluzione adatta a me». La Roma poi «mi era sempre piaciuta. Appena ho capito che credevano davvero in me non ho avuto dubbi nell’accettare». Di questi primi tempi a Trigoria, Bojan racconta di frequentare spesso «José Angel», che non ha avuto ancora modo di visitare la città «ma ho visto il Colosseo ed è stata un’emozione» e che, oltre a Totti «calciatore eccezionale per cui parla la storia» è rimasto colpito anche da Juan: «Sapevo che era forte, ma non immaginavo fosse così portentoso». Per cercare di farlo sentire meno solo a fine mese si trasferiranno in Italia anche i genitori: «Sì - conferma Bojan - ma vivremo in case separate, così ognuno avrà la sua indipendenza». Nel frattempo, l’obiettivo è uno soltanto: «Giocare, non importa dove. So solo che sarà in attacco». Nel campionato italiano, il numero 14 giallorosso («mi piacevano anche il 9, l’11, il 16 e il 27 ma erano già occupati») ritroverà un amico: «Zlatan Ibrahimovic è una bella persona. Abbiamo giocato insieme soltanto un anno, ma abbiamo un grande rapporto». Bojan lo ha anche con Henry: «È un grande, dentro e fuori dal campo». Tra le altre persone che l’attaccante nomina nell’intervista, ce n’è uno poco famoso: «Si tratta di Sergio Labera, mio allenatore nella categoria Alevin A. Lui è stato molto importante per me». Comprensibile, visto che l’attaccante ha messo piede nella cantera a 9 anni: «Quello che sono adesso lo devo agli anni trascorsi nel settore giovanile del Barça. Lì sono cresciuto, ma quando ho esordito a 16 anni ho capito che il calcio sarebbe stato la mia vita». Una vita che pensava di trascorrere a Barcellona. E invece...«Invece - conclude Bojan - nel calcio le cose cambiano. Non penso a quello che succederà tra due anni (si riferisce al contratto, ndr) e mi concentro soltanto sul presente».