rassegna stampa roma

E alla fine è sempre Totti

(Il Romanista – D. Giannini) – Il bello di avere un fenomeno in squadra è che quando cadi e la strada di fronte a te è tutta in salita, puoi sempre appoggiarti a lui per rimetterti in piedi. La Roma questo fenomeno ce l’ha. E da...

Redazione

(Il Romanista - D. Giannini) - Il bello di avere un fenomeno in squadra è che quando cadi e la strada di fronte a te è tutta in salita, puoi sempre appoggiarti a lui per rimetterti in piedi. La Roma questo fenomeno ce l’ha. E da quasi 20 anni, quando c’è da rimboccarsi le maniche per mettersi alle spalle una delusione, Francesco Totti (per chi non l’avesse capito, il fenomeno in questione è lui) prende per mano la squadra e la trascina.

Lo farà anche domenica pomeriggio a Firenze, il Capitano, che ha recuperato dall’infortunio alla caviglia. E il suo non sarà un compito semplice perché ritrova una Roma con la necessità di fare rusultato e con qualche tensione residua per le vicenda della lite tra Osvaldo e Lamela. Sicuramente ritrova una Roma diversa da quella che aveva lasciato il primo giorno di ottobre, quello della sua ultima apparizione dal primo minuto. Di fronte c’era l’Atalanta e la formazione giallorossa per un tempo abbondante sembrava aver capito quasi tutto di quello che Luis Enrique vorrebbe sempre dalla sua squadra. Prima c’era stato il successo di Parma, insomma sembrava essere stata imboccata la strada giusta. Da allora ne sono successe tante: sette partite, qualche brutto ko, alcuni importanti segnali di ripresa e nuove cadute. E Totti costretto a guardare (con l’eccezione della partita con il Lecce nella quale è tornato in campo, ma per soli 23 minuti più recupero), senza poter dare il suo contributo alla crescita di questa creatura giallorossa. Sette partite che hanno visto collezionare 4 sconfitte e 3 vittorie, una di queste è proprio quella in cui Francesco ha giocato uno spezzone. Risultati che testimoniano come questa Roma fatichi ancora a diventare grande. Lo fa già di suo e senza il suo capitano la fatica è ancora più grande. Ora però Francesco Totti torna, ed è già una grande notizia. Che fino a ieri non era affatto scontata. Perché, dopo il problema muscolare di inizio ottobre, era subentrato quello alla caviglia che gli aveva fatto saltare Udine.

 Lunedì poi, quando tutto sembrava risolto, un nuovo colpo nello stesso punto in un banale scontro di gioco con Leandro Greco, quanto basta per far scattare l’allarme anche alla luce delle assenze di Osvaldo per motivi disciplinari e di Borini e Borriello (anche se Marco qualche chance di recuperare almeno per la panchina ce l’ha) per infortunio. Eppure si era capito da subito che, a meno di cataclismi, Totti non sarebbe mancato all’appuntamento con il Franchi. E ieri sono arrivate conferme più che confortanti. Perché Francesco ha regolarmente svolto tutto l’allenamento con il gruppo, compresa la partitella finale. Quella nella quale Osvaldo ha fatto cose strepitose. Ma anche Francesco ha deliziato compagni e allenatore con alcune giocate all’altezza del miglior Totti e la gemma di un assist per Bojan. Insomma, Francesco c’è, sembra pronto a riprendere il suo posto. Quale? Probabilmente quello che ormai da parecchi anni gli piace di più, da attaccante, accanto a Bojan, con Lamela alle loro spalle. Ma anche se Luis Enrique decidesse di schierarlo da trequartista non sarebbe un problema. E non sarà un problema nemmeno quello del gol che non è ancora arrivato. Sì, perché la lunga assenza ha fatto dimenticare che Francesco è ancora alla ricerca del suo primo centro stagionale. E’ fermo a quota 207 in Serie A, a meno nove dal podio di tutti i tempi. Ma quello della rete al momento non è un incubo, l’importante è ricominciare a giocare con continuità, il resto verrà da sé. Come ha sempre fatto. Se accadesse da subito, tanto meglio. D’altronde alla Fiorentina ha segnato parecchio (vabbè lo ha fatto un po’ a tutti), l’ultima volta nella sfida di ritorno dello scorso campionato. Anzi, le ultime due. Perché nel 2-2 dello scorso 20 marzo realizzò una doppietta con la quale infranse il tabù del Franchi e superò quota 200 gol in Serie A. Furono rispettivamente le reti numero 9 e 10 ai viola. La prima era arrivata alla trentesima giornata della stagione 94-95, quando in panchina c’era Mazzone che quel giorno per la prima volta sconfisse Ranieri, con Balbo che segnò la sua rete numero 100 in Italia. Sembra una vita fa, e di fatto lo è. Una vita calcistica, quella che Francesco Totti ha trascorso alla Roma. Aiutandola a vincere, a rialzarsi dopo le sconfitte, a superare i momenti difficili, a cancellare le tensioni. Lo sta facendo da quasi 20 anni, lo farà anche domenica. Come fanno i fenomeni.