(Corriere dello Sport – R. Maida) Ranieri può sbizzarrirsi in attacco e a centrocampo nel cercare le due formazioni migliori per affrontare Cesena ( domenica, campionato) e Lazio (mercoledì 19, Coppa Italia), mentre in difesa deve fare i conti con gli infortuni e le squalifiche
rassegna stampa roma
E' Adriano-Borriello l'idea per l'attacco
(Corriere dello Sport – R. Maida) Ranieri può sbizzarrirsi in attacco e a centrocampo nel cercare le due formazioni migliori per affrontare Cesena ( domenica, campionato) e Lazio (mercoledì 19, Coppa Italia), mentre in difesa deve fare i...
A CESENA -A Cesena la certezza è la squalifica di Julio Sergio, espulso domenica nel disperato tentativo di evitare il pareggio della Sampdoria. Al suo posto toccherà a Doni, che in teoria è il terzo portiere ma in pratica sta molto meglio di Lobont, convalescente dopo un problema muscolare. La difesa è un rebus, considerando che Juan e Mexes sono malconci. Probabile che giochi solo Juan accanto a Nicolas Burdisso, con Cassetti a destra e Riise a sinistra. In mezzo, dando per sicuro il rientro di De Rossi al posto di Greco, è scontata la conferma di Perrotta. Per la terza maglia è ballottaggio tra Brighi e Simplicio, con Simplicio favorito. In attacco, a partire dalla panchina stavolta dovrebbe essere Borriello. Dentro dunque il tridente composto da Menez, Totti e Vucinic. Ma attenzione ad Adriano, a tutti gli effetti pronto: reclama una maglia tra i primi undici.CONTRO LA LAZIO -La maglia, mercato permettendo, gli potrebbe essere consegnata con la Lazio, in coppia con Borriello come a San Siro con il Milan. Totti deve pagare la squalifica di quattro giornate per il calcione rifilato a Balotelli, quindi in questa Coppa Italia potrebbe giocare solo nell’eventuale finale. E’ possibile che mercoledì prossimo riposino anche Vucinic e Menez, magari con il rientro di Taddei a centrocampo e Greco tra le linee. Dietro, potrebbe rientrare Mexes. E Castellini si candida per un posto sulla fascia sinistra. Il portiere? Forse toccherà di nuovo al titolare, Julio Sergio. Tanto per non fargli perdere l’abitudine a parare.
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