(Corriere dello Sport-A.Maglie) E ora, cosa farà il Consiglio Federale? Da ieri mattina Giancarlo Abete legge e rilegge le motivazioni del procuratore Stefano Palazzi.
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E adesso Abete cerca la soluzione
(Corriere dello Sport-A.Maglie) E ora, cosa farà il Consiglio Federale? Da ieri mattina Giancarlo Abete legge e rilegge le motivazioni del procuratore Stefano Palazzi.
Inequivocabile l’atto d’accusa nei confronti dell’Inter che con quello scudetto aprì un ciclo trionfale sul campo. Il presidente ha fatto fare ventisei fotocopie di quella relazione: oggi la distribuirà ai consiglieri federali che avranno due settimane per studiarla. Ma lo studio non si concluderà con un voto, con una « sentenza » il prossimo 18 luglio. La storia è complicata. C’è una accusa, ci sono ipotesi di reato ma non ci sarà un processo sportivo, non può esserci perché la prescrizione è scattata. Sullo sfondo c’è l’esposto della Juve che chiede la revoca dello scudetto del 2006. Ma al di là dei mal di pancia dei consiglieri federali che hanno poca voglia di prendere posizione su una controversia di fatto creata dalla decisione dell’allora commissario straordinario, Guido Rossi, esiste un problema, anzi il Problema: può agire come un tribunale un organo politico?DUBBI -Massimo Moratti da tempo ha dato a questa domanda risposta negativa. Le argomentazioni di Palazzi sembrano dare sostegno alla posizione del presidente dell’Inter. E sostegno al presidente nerazzurro forniscono anche i precedenti, seppur su tematiche diverse. L’ultimo esempio è quello relativo alle radiazioni di Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini. Sulla base delle indicazioni dell’Alta Corte presso il Coni, Abete ha deciso che alla radiazione si poteva arrivare solo costruendo un nuovo iter giudiziario, con tanto di processi di primo e secondo grado. C’è, poi, il precedente di Ermanno Pieroni, radiato dal commissario straordinario ma « riammesso » da una decisione dell’Alta Corte. Insomma, un organo politico non può trasformarsi in organo giurisdizionale,neanche per revocare uno scudetto.SOLUZIONE -Le parole usate da Palazzi sono gravi, pesanti. Ma sono sempre le parole di un pubblico ministero, di un accusatore. L’Inter può aver commesso delle irregolarità ma l’accertamento di queste irregolarità, le responsabilità conseguenti non possono che essere valutate e certificate in un dibattimento, in un tribunale, un luogo in cui accusa e difesa si confrontano. Le soluzioni non sono numerose e tutto lascia presagire che alla fine le cose resteranno esattamente come sono, con l’Inter che si potrà fregiare dello scudetto del 2006 ma esibendolo su una maglietta « macchiata » con l’accusa di illecito sportivo. Certo, Moratti potrebbe sempre seguire il « consiglio » di Palazzi, rinunciare alla prescrizione per sottoporsi al giudizio. Ma non lo farà. Si potrebbe seguire la strada delle radiazioni per Moggi, Giraudo e Mazzini varando una norma ad hoc e organizzando un iter processuale con vari gradi di giudizio. Ma probabilmente alla fine prevarrà una soluzione « politica » : una presa d’atto con tanto di condanna etica accompagnata dalla certificazione che la situazione è ormai cristallizzata, pertanto immodificabile.
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