(Il Romanista - C.Zucchelli) Poche, anzi pochissime vacanze. Giusto qualche giorno fuori Barcellona in compagnia della famiglia e di alcuni amici.
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Dvd, cene e stop ai ritiri casalinghi ecco come Luis plasmerà la Roma
(Il Romanista – C.Zucchelli) Poche, anzi pochissime vacanze. Giusto qualche giorno fuori Barcellona in compagnia della famiglia e di alcuni amici.
Accompagnato però dall’inseparabile computer. Perché Luis Enrique aveva un obiettivo: arrivare in ritiro preparatissimo. Su prima squadra e Primavera. Per questo ha studiato tutte le caratteristiche dei giocatori a sua disposizione. Ha visto centinaia di dvd, quasi tutte le partite della Roma di quest’anno. Ha poi guardato anche alcune sfide, italiane ed europee, dell’epoca Spaletti, quella in cui i giallorossi giocavano il calcio migliore d’Europa. Insieme ai suoi collaboratori ha preparato delle schede personalizzate su ogni giocatore.
C’è di tutto: età, ruolo, pregi e difetti. Anche caratteriali, dice qualcuno. Si è occupato con la stessa attenzione non solo dei giocatori di prima squadra, ma anche di quelli delle giovanili. Ha visto le partite degli Allievi di Stramaccioni e della Primavera di De Rossi. È rimasto molto colpito da Valerio Verre, centrocampista classe 1994 che quest’anno vuole controllare personalmente a Trigoria.
D’altronde, questa è una sua caratteristica peculiare: a Barcellona, dopo l’allenamento, si fermava a parlare con i ragazzi più giovani, gli dava consigli oppure osservava in silenzio le loro sedute, prendendo appunti sulla sua inseparabile cartellina. In queste settimane, Luis Enrique ha visto anche alcune partite di Bertolacci con il Lecce, uno dei volti nuovi della Roma. Si è poi informato su Nego (deciderà dopo il ritiro se tenerlo oppure mandarlo a giocare in prestito), mentre per quanto riguarda Bojan e José Angel non ne ha avuto bisogno, visto che sia lui sia il suo staff li conoscono benissimo.
Luis Enrique poi ha parlato con De La Pena anche di come intende approcciarsi alla nuova realtà italiana.In Spagna, prima della partite, mandava sempre il suo vice in conferenza stampa e vorrebbe mantenere anche adesso questa tradizione ma ne deve prima parlare con chi si occupa della comunicazione del club. Inoltre, non aveva l’abitudine di parlare di arbitri e vorrebbe continuare così. Così come vorrebbe continuare ad abolire i ritiri prima delle partite casalinghe. Nella Roma era già successo con Spalletti, mentre poi Ranieri li aveva reintrodotti. Sabatini, in questo, pare orientato a dargli fiducia ma se ne discuterà nelle prossime settimane.
Questo aspetto a Barcellona era molto apprezzato dai suoi giocatori. Che, pur portandogli il massimo rispetto (e qualcuno ancora ricorda le sfuriate nello spogliatoio dopo qualche schema sbagliato) avevano con lui un rapporto molto confidenziale, approfondito durante le cene che l’allenatore era solito offrire alla squadra nelle occasioni speciali. Quali? Una vittoria con più di quattro gol di scarto, ad esempio. Oppure quando veniva realizzato un gol con uno schema provato più volte in allenamento.
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