(repubblica.it – M.Pinci) Anche a Boston la classifica della Roma non lascia dormire sonni tranquilli.
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Dopo il crollo di Milano scatta l'allarme Champions
(repubblica.it – M.Pinci) Anche a Boston la classifica della Roma non lascia dormire sonni tranquilli.
La sconfitta pirotecnica di San Siro, restituendo una Roma bella almeno a tratti nel gioco, allontana la comitiva di Ranieri dalla vetta, ma anche dalle posizioni che valgono un posto per la prossima Champions. Finisse oggi il campionato, la Roma sarebbe fuori anche dall'Europa League. VUOTO AL VERTICE - Il calo di risultati, coincide pericolosamente con le evoluzioni sul futuro del club (a proposito, giovedì DiBenedetto&friends dovrebbero presentare le integrazioni richieste, con la disclosure della società DiBenedetto As Roma LLC), e preoccupa anche all'interno di Trigoria, dove l'attesa per chi deve ancora arrivare rischia di delegittimare chi è attualmente alla guida del club.
Anche per questo, mentre dall'interno c'è chi si spende per nominare una guida autorevole almeno fino a fine stagione, si fa largo il timore di dover seguire la prossima competizione continentale, l'unica che garantisca entrate sicure, dal divano di casa. Il monito, anche un po' a sorpresa, è arrivato direttamente da Rosella Sensi: "Non buttiamo via tutto, chi arriverà dovrà trovare una Roma vincente", ha ricordato la presidente a tempo dopo il kappaò di Milano. CHE SUCCEDE SENZA CHAMPIONS? - Per fare una grande squadra, e su questo non ci sono dubbi, è indispensabile staccare un biglietto per la fase a gironi della Champions League. Non parteciparvi, al contrario, rischierebbe di cambiare anche i piani di un futuro a breve termine dei proprietari in pectore.
Il motivo? Semplice: chiunque acquisterà la Roma - che siano gli americani di DiBenedetto, come sembra, o meno - dovrà intervenire con un aumento di capitale sui conti del club, che rischia perdite tra i 35 e i 40 milioni. Ma la strategia pianificata con una Roma tra le regine d'Europa, dovrebbe essere rivista in caso di flop. Perché prendere parte alla Champions garantisce tra i 18 e i 26 milioni, cifra che - una volta risanati i conti - potrebbe essere reinvestita sul mercato-calciatori. Sapere già da maggio, invece, di non poterne disporre costringerebbe la proprietà a una ricapitalizzazione più massiccia che inevitabilmente andrebbe a togliere fondi a quelle spese che fanno sognare i tifosi.
In più, il palcoscenico europeo rende necessari investimenti immediati per essere all'altezza delle concorrenti e soprattutto fare più strada possibile nella competizione (lo scorso anno, proprio per questo motivo, Unicredit si espose direttamente per acquistare Borriello e Burdisso) e accedere a bonus e diritti tv milionari, oltre a competere per traguardi ambiziosi che consolidano il nome del club a livello internazionale. Il futuro immediato mette sulla strada due occasioni da cui riparartire: il Napoli e lo Shakthar, entrambe all'Olimpico, nel giro di cinque giorni. Due vie non certo secondarie per raggiungere quei traguardi prefissati in estate. In attesa di chi verrà domani.
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