(Corriere dello Sport – P.Torri)Doni o Lobont? Che è un po’ come essere o non essere o m’ama non m’ama.
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Doni: “Roma, la mia verità”
(Corriere dello Sport – P.Torri) Doni o Lobont? Che è un po’ come essere o non essere o m’ama non m’ama.
Perché ad alimentare il dubbio ci ha pensato proprio Claudio Ranieri, ieri, quando non ha risposto alla domanda su chi, oggi a Cesena, sarebbe stato il portiere della Roma orfana dello squalificato Julio Sergio. Un dubbio che tutti si pensava non ci sarebbe stato, visto che l’estremo difensore romeno è reduce da un infortunio e soltanto da duetre giorni è tornato ad allenarsi a pieno ritmo. E invece: Doni o Lobont? SCELTA -Tutto comunque fa pensare che oggi a Cesena toccherà di nuovo a Doni. Anche se fino ieri in serata Ranieri non aveva parlato con nessuno dei due portieri, la scelta la renderà nota ai giocatori soltanto questa mattina dopo una nottata di riflessioni e di domande in cerca di una risposta. Anche perché, fino a prova contraria, Doni è il terzo portiere della Roma, oltretutto giocatore che è tra quelli messi sul mercato con l’obiettivo di ridimensionare un monte ingaggi importante e che, sia per i conti di oggi, sia per quelli di domani chiunque dovesse essere il proprietario, è necessario ridurre ancora. L’input di Unicredit in questo senso è stato molto chiaro e, dopo le cessioni di Julio Baptista e Cicinho, il no all’addio ad Adriano (cosa che alla banca non ha fatto per niente piacere), il nome di Doni è quello più facilmente individuabile come possibile partente. Ecco perché si può immaginare qualcuno che voglia spingere il portiere brasiliano a convincersi a lasciare la Roma, garantendosi pure una bella figura nei confronti di chi deve decidere il futuro societario romanista. Magari anche con storie tutte perlomenoda verificare. STORIACCIA -Come quella che si è diffusa nelle ultime ore in cui un possibile trasferimentodi Doni al Malaga, sarebbe saltato a causa di soldi extra che il giocatore avrebbe chiesto per il suo papà. Una storiaccia che ieri ha lasciato perlomeno perplessi (quasi) tutti i dirigenti della Roma e ha letteralmente mandato su tutte le furie Doni. Al punto che il portiere ha voluto a tutti i costi dire la sua su questa vicenda ai confini della realtà:«Sono arrabbiatissimo. Non ho mai sentito una sciocchezza di questo livello e francamente non so chi ha interesse a inventarsi una storia del genere. E’ pure follia, adesso basta, qualcuno inventa storie su di me per i propri interessi ma stavolta si è andati davvero oltre. Non posso sopportare che si tiri in ballo la mia famiglia. Sono passato sopra tante menzogne e cattiverie, ora sono stanco, ho chiesto al mio avvocato di intervenire. Questa storia è un’’assurdità. Io non ho mai detto no al Malaga, nessuno del mio staff ha chiesto soldi extra, non riesco a capacitarmi come abbiano fatto a inventare una storia del genere a cui nessuno crederebbe».
In attesa di capire, ieri ha parlato anche il procuratore del giocatore, Ovidio Colucci:«Questa storia è tutta un’invenzione. Fossimo stati interpellati, avremmo spiegato come sono andate le cose. Abbiamo parlato con il Malaga, soltanto del contratto del giocatore, non siamo mai arrivati a parlare di commissioni. E poi questa storia del padre è pura fantasia di chi inventa favole per i propri interessi. De Rossi ha spiegato bene come funzionano le cose a Trigoria e a non mi riferisco a nessun dirigente della Roma». Per quanto ci riguarda, riferiamo quanto ci risulta: la trattativa con il Malaga c’è stata, il club spagnolo a Doni ha offerto un triennale da un milione e settecentomila euro netti (ottocentomila euro in meno di quello che gli garantisce il contratto con la Roma), c’è stata una controproposta per un triennale a un milione e novecentomila, il Malaga ha replicato che avrebbe fatto conoscere la sua risposta, quella risposta non è mai arrivata. Pronti a dare voce a chi ha un’altra versione.
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