rassegna stampa roma

Doni: «Vincenzo è un grande tecnico»

(Il Romanista – D.Giannini) – «E’ bravo, è intelligente». I complimenti sono rivolti a Vincenzo Montella e a farli è Alexander Donieber Marangon, sì, insomma, Doni. Ovvero il giocatore che per 3 anni e mezzo durante l’era...

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(Il Romanista - D.Giannini) - «E’ bravo, è intelligente». I complimenti sono rivolti a Vincenzo Montella e a farli è Alexander Donieber Marangon, sì, insomma, Doni. Ovvero il giocatore che per 3 anni e mezzo durante l’era Spalletti era stato il portiere titolare della Roma.

Uno che aveva vinto una Coppa America da numero 1 del Brasile. Uno che aveva esordito con la maglia giallorossa nell’occasione più difficile, in un derby: quello del 23 ottobre 2005. Era la prima volta che veniva preferito a Curci, finì 1-1 e non uscì più. Fino all’11 aprile del 2009: un altro derby (perso 4-2), quello che forse chiuse l’era Spalletti anche se il tecnico toscano restò in sella fino alla seconda giornata dello scorso torneo. Di sicuro mise fine all’era di Doni. O meglio alla "prima era". Il portiere perse il posto a favore di Julio Sergio per una serie di ragioni e sembrava caduto definitivamente nel dimenticatoio. Fino all’arrivo di Montella, che fin dalla prima partita da allenatore della Roma gli ha restituito una maglia da titolare. Quattro partite di campionato (più quella di coppa con l’unica sconfitta dal suo rientro), 12 punti e l’entusiasmo di un altro derby (quello di domenica scorsa) vinto. Normale, dunque, che Doni esprima apertamente il suo apprezzamento per l’operato di Montella. Lo ha fatto anche ieri parlando ai microfoni di Sky alla vigilia della partita del Franchi. Una tappa fondamentale per dare continuità ad un momento che (Champions a parte) è piuttosto positivo: «Contro la Fiorentina sarà una partita molto difficile, è un momento in cui bisogna raggiungere i primi in classifica» ha detto Doni. I primi, o meglio alcuni di quelli che sono ancora davanti. Perché Milan, Inter (e forse Napoli) non sono più raggiungibili, ma Udinese e Lazio sono ancora lì. A patto di non perdere nuovamente il passo a Firenze: «Dovremo affrontarla come abbiamo affrontato il derby – ha proseguito Doni -. Dovremo essere tranquilli, motivati e sereni». Una serenità ritrovata quando si temeva che la Roma si stesse sfasciando. Doni attribuisce molto del merito all’arrivo e al lavoro di Montella: «Sinceramente, subito non me lo sarei aspettato come allenatore, pensavo giocasse ancora un po’. E’ intelligente e si è capito subito anche quando giocava ancora. Lui è arrivato e lavoriamo insieme. E’ bravo e intelligente». Lavoro. Su questo aspetto, il portiere giallorosso torna nuovamente spiegando quelli che, a suo dire, sono i vantaggi che ha dato l’arrivo dell’Aeroplanino: «Stiamo lavorando tutto il giorno, ancora di più in campo, sia sulla parte fisica sia su quella tecnica. Oltre a parlare molto per la parte psicologica. Adesso che è arrivato Montella, abbiamo fatto un grande salto anche sotto questo aspetto». I risultati per il momenti sono lì a dargli ragione. Ora c’è la Fiorentina, per dare continuità , per proseguire la corsa al quarto posto.