(Il Romanista-P.Bruni) C’era grande curiosità ieri mattina a Trigoria per l’esordio di Vincenzo Montella. Un’attesa quasi spasmodica per capire i nuovi metodi di lavoro e farsi un’idea su quale sarebbe potuta essere la formazione per la gara di oggi col Bologna.
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Doni favorito su Sergio
(Il Romanista-P.Bruni) C’era grande curiosità ieri mattina a Trigoria per l’esordio di Vincenzo Montella. Un’attesa quasi spasmodica per capire i nuovi metodi di lavoro e farsi un’idea su quale sarebbe potuta essere la formazione per la...
Un allenamento di quasi un’ora e mezza, dove per molti aspetti si sono rivisti i metodi utilizzati da Spalletti: alternanza all’interno dello stesso esercizio di fase tattica e richiamo atletico, partitella con le sponde ed esercizi di sovrapposizione. Un ritorno al passato che fa intuire i gusti tattici del nuovo tecnico giallorosso. Sicuramente sarà una squadra che sfrutterà a pieno le proprie risorse, puntando sul reparto che, almeno sulla carta, appare quello dotato di maggiore classe e inventiva: l’attacco. E non solo, perché nella conferenza stampa di presentazione, l’aeroplanino ha voluto precisare: «Credo che i calciatori migliori, coloro che in questo momento reputo essere i migliori, debbano giocare nelle posizioni in cui si esprimono al meglio». Traduzione: Totti farà la punta, Perrotta l’incursore, Burdisso il centrale difensivo e così via.
Il momento per gli esperimenti è finito, ora non si deve più scherzare. Il tempo perso è superiore a quello rimasto e la Roma ha bisogno di stabilità tattica, tecnica e di ruoli. Si comincia con un match difficile, al Dall’Ara, contro un’avversaria in buona condizione. Si riparte, però, con qualche novità. Con l’avvento di Montella e prendendo esempio da ciò che accade in ogni nuovo corso gestionale, sembra probabile un avvicendamento fra i pali. La sua dichiarazione sui portieri, pur non confermando nulla dà l’impressione che qualcosa bolla in pentola: «Chi sta in porta deve essere sicuro di avere il posto, a meno di cose clamorose. Ho già parlato con entrambi e stasera (ieri, ndc), al massimo domani (oggi, ndc), comunicherò loro la mia scelta».
Strana storia quella dei due brasiliani. Julio Sergio dopo aver trascorso un’eternità a fare il terzo, si è ritrovato titolare inamovibile con Ranieri. Ora rischia di finire nuovamente fra le riserve e di restarci per il resto della stagione. Doni, l’ex numero uno di Spalletti, sta per essere “ricompensato” dopo mesi passati a masticare amaro. Ma quello del portiere non sarà l’unico cambiamento proposto in Emilia. Rumors, spifferi e sensazioni spingono a pensare ad una Roma schierata col 4-2-3-1, il modulo che ha segnato gli ultimi successi della Magica.
La difesa non dovrebbe subire sballottamenti e si punterà su chi è in forma. A sinistra Riise, anche perché Castellini non è partito col gruppo a causa di una ferita lacero contusa al collo del piede destro rimediata nella gara contro il Genoa e sulla fascia opposta Cassetti. Al centro il duo Mexes-Nico Burdisso con Juan dirottato in panchina. A centrocampo, si dovrebbe riformare la coppia “storica” di mediani davanti alla retroguardia: De Rossi e Pizarro. Il cileno, assente da fine novembre, sembrerebbe ormai definitivamente pronto a prendere in mano le chiavi del gioco. La batteria dei trequartisti parrebbe poggiare su Vucinic a sinistra, Menez (o, in alternativa, Taddei) sulla destra e Fabio Simplicio come perno centrale. Anche in considerazione che Perrotta, dolorante alla caviglia destra per una lesione al legamento ’tibuleo’ astragalico anteriore, è out. In avanti, un’unica punta. Le quotazioni di Totti sono in netto rialzo rispetto a Borriello: sia per la conoscenza specifica del ruolo, sia per l’ottimo momento che sta vivendo il capitano.
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