(Il Romanista-D.Galli)Uno scudetto, due Coppe Italia, due Supercoppe. E un amore tramandato dal padre alle figlie. Un amore: la Roma. Domani, i Sensi le diranno addio. Ancora ventiquattro ore e calerà il sipario.
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Domani i Sensi lasciano la Roma
(Il Romanista-D.Galli) Uno scudetto, due Coppe Italia, due Supercoppe. E un amore tramandato dal padre alle figlie. Un amore: la Roma. Domani, i Sensi le diranno addio. Ancora ventiquattro ore e calerà il sipario.
La famiglia che ha guidato la Roma per 18 annisi dimetterà in blocco dal Consiglio di amministrazione della società giallorossa. Si volta pagina.
Sta per iniziare ufficialmente l’era americana. Sciolti gli ultimi nodi legati agli accordi sottoscritti il 26 luglio presso lo studio Ruperto, la famiglia Sensi ha dato l’ultimo ok a Unicredit. Quello più importante. Le sorelle Rosella e Silvia Sensi e la madre Maria si dimetteranno. Si parla anche di un discorso di commiato che Rosella Sensi avrebbe preparato per salutare i consiglieri, per dire addio alla Roma, per accomiatarsi dai tifosi. Potrebbe lasciare pure Angela Nanni Fioravanti, la sorella della signora Maria, anche se ieri qualcuno continuava a parlare di solo tre consiglieri uscenti. I Sensi, appunto. Al loro posto dovrebbero entrare l’avvocato dello studio Tonucci, Mauro Baldissoni e il prossimo responsabile dell’area finanziaria, l’attuale (lo sarà fino al 30 giugno) amministratore delegato del Lecce Claudio Fenucci. E il terzo nome? L’ipotesi, suggestiva, è che si tratti di Thomas Richard DiBenedetto.
Obiezione possibile: ma Di- Benedetto non sarà a Roma, quindi come fa ad entrare nel Cda? Beh, allora la stessa obiezione la si può muovere per Fenucci: ha detto sì alla proposta della nuova proprietà di entrare nel Consiglio di amministrazione, ma fino a mercoledì sarà impegnato a Lecce. Verrà dopo il primo luglio, anche se va ancora definita la carica che assumerà. Potrebbe fare l’amministratore delegato, ma per Fenucci non contano le stellette. I gradi. Per questo manager nato a Roma, ma cresciuto professionalmente in Salento, sono più importanti i fatti. Ai fini della cooptazione, comunque, non importa la presenza fisica. È un atto giuridico. Fino a ieri, le fonti vicine al consorzio americano non erano state informate sull’ingresso di DiBenedetto. Questo non toglie che la banca possa aver deciso di accelerare il passaggio di consegne, informando nella giornata di oggi chi da mesi sta lavorando per DiBenedetto, Pallotta, Ruane e D’Amore.
Durante il Cda di domani dovrebbe essere anche indetta l’assemblea dei soci.Sarà quest’ultima ad eleggere DiBenedetto presidente. Per legge, devono passare però almeno 30 giorni. Quindi, l’elezione non sarà possibile prima di fine luglio. Per quel giorno, la cessione della Roma sarà stata completata. Le firme al contratto definitivo dovrebbero essere apposte entro la metà del prossimo mese. L’amministratore delegato della banca, Federico Ghizzoni, ha annunciato di volercela fare addirittura per il 4 luglio. Secondo qualcuno, è stato un po’ troppo ottimista. I legali stanno lavorando da giorni attorno alle condizioni, le clausole, del finanziamento da 40 milioni, concesso qualche giorno fa dalla banca alla nuova holding che controllerà AS Roma Spa. Sono pagine e pagine di materiale.
In ogni caso l’obiettivo comune, di Unicredit come del consorzio americano, è di mettere la parola fine alla trattativa prima che la squadra parta per il ritiro di Riscone. DiBenedetto attende di entrare dentro Trigoria. Di farlo da presidente. Ormai ci siamo.
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