(Il Romanista-G.Dell'Artri) In attesa di capire la Roma da che parte starà – Unicredit è con Juve, Milan, Inter e Napoli, gli americani no – ieri l’Alta corte di giustizia del Coni ha accolto il ricorso delle cinque big contro la delibera dell’assemblea di Lega di serie A sui bacini di utenza.
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Diritti tv, le big esultano
(Il Romanista-G.Dell’Artri) In attesa di capire la Roma da che parte starà – Unicredit è con Juve, Milan, Inter e Napoli, gli americani no – ieri l’Alta corte di giustizia del Coni ha accolto il ricorso delle cinque big contro la...
Risultato: tutto sospeso, in attesa che la Corte di Giustizia federale spieghi perché il 4 maggio ha invece respinto il ricorso delle grandi.
La storia è complessa, ma merita di essere seguita per i risvolti che potrà avere sulla Roma del futuro. Il 15 aprile, in assemblea straordinaria, 15 società su 20 deliberano di affidare a Doxa, Crespi e Sport+Markt, i rilevamenti demoscopici per formare i bacini d’utenza. I sondaggi serviranno a ripartire il 25%, circa 200 milioni di euro, dei futuri diritti televisivi. Che d’ora in poi saranno venduti direttamente dalla Lega di A. Lo scontro è in realtà sui criteri con cui questi sondaggi saranno compiuti. Per le grandi, vanno conteggiati solamente gli abbonati alla pay tv. Per le piccole, vanno considerati anche i dati di biglietteria e merchandising. La differenza sta nel risultato finale: nel primo caso le grandi ci guadagnano, nel secondo ci rimettono. Incassato il voto sfavorevole in assemblea, le cinque sorelle iniziano la battaglia legale.
Il 4 maggio perdono però il primo round. La Corte di Giustizia federale boccia il ricorso con cui le grandi chiedevano di bloccare la delibera. Juve, Milan, Inter, Napoli e Roma non demordono. Vanno avanti. Ricorrono all’Alta corte del Coni. I giudici accolgono le cinque istanze e sospendono il provvedimento «fino al termine – si legge nella sentenza - di quindici giorni dal deposito della motivazione». La decisione dell’Alta corte rende a questo punto perfettamente inutile il Consiglio di Lega, cui è già stato notificato l’atto, che si doveva tenere oggi.
Il Consiglio dovrà infatti prendere atto della sospensiva e non potrà dare attuazione alla delibera dell’Assemblea del 15 aprile. Il rischio è che si vada parecchio per le lunghe. Perché una volta che la Corte Federale avrà motivato la propria sentenza, la palla ripasserà alle cinque grandi, che quasi sicuramente a quel punto inizieranno una guerra a colpi di carte bollate. L’iter potrebbe prevedere infatti quattro gradi di giudizio: Corte di Giustizia federale, Alta corte del Coni, poi Tar del Lazio e Consiglio di Stato. Ma come si fa, però, con la ripartizione dei diritti tv? La torta va distribuita. E’ di tutta evidenza come un accordo extragiudiziale andrà trovato. Se non altro, perché prendere quei soldi è interesse di tutti. Pure della Roma. Sia quella targata Unicredit, sia quella futura. Quella made in Usa.
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