(Corriere dello Sport - P.Guadagno) - Quella di Andrea Agnelli non è stata una boutade. Le 5 grandi pensano davvero di uscire dalla Lega di serie A, che, peraltro, non ha ancora completato il suo primo anno di vita, essendo nata il 30 giugno 2010.
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Diritti tv, ipotesi-scissione
(Corriere dello Sport – P.Guadagno) – Quella di Andrea Agnelli non è stata una boutade. Le 5 grandi pensano davvero di uscire dalla Lega di serie A, che, peraltro, non ha ancora completato il suo primo anno di vita, essendo nata...
Per la verità, ci stanno pensando già da qualche tempo, come possibile reazione alla sempre più profonda spaccatura con gli altri 15 club della massima categoria. Dipenderà dal loro atteggiamento: se proseguiranno con la loro intransigenza, allora potrebbe diventare un percorso inevitabile, una sorta di ultima ratio. Il piano sarebbe quello di lasciare via Rosellini, nel pieno rispetto delle norme federali, per creare una Lega a sé stante. Con la Federazione che resterebbe comunque l’interlocutore obbligato per l’organizzazione dei campionati, sul cui format però sarebbe ancora prematuro disquisire.
CLIMA INCANDESCENTE - Intanto, grandi e medio-piccole si ritroveranno lunedì in Lega per un’altra Assemblea che si annuncia infuocata, come ha fatto capire anche ieri Galliani: «Ciò che sostengono le medio- piccole è una follia. Vogliono inserire i dati auditel in tutto il discorso, ma non ha senso. Se si continua a pensarla così, un accordo sarà difficile e un giudice che ci darà ragione lo troviamo». Altro che occasione per cercare un punto di intesa, tra la fatturazione dell’ultima rata sui proventi dei diritti tv e le linee guida per la vendita degli stessi per il periodo post-2012 c’è abbondante materia per accendere altri focolai di scontri. Proprio le 15 medio-piccole avevano respinto la proposta (formulata da Galliani) di procedere con le tabelle utilizzate per i pagamenti già effettuati, con conguaglio da sistemare poi, una volta definiti i bacini di utenza. La sensazione è che sarà battaglia qualora lunedì venissero messe sul tavolo altre formule, alla luce del fatto che diversi club hanno bisogno di incassare in vista della chiusura della stagione. Inoltre, se le 15 medio-piccole insisteranno con il sostenere che l’Alta Corte non è competente per i giudizi della Corte di Giustizia Federale, le grandi valuteranno altre forme di rappresaglia. Al di là del ricorso ai tribunali (e non solo quelli sportivi) sono allo studio strategie di marketing comuni che consentano di commercializzare soggettivamente tutto il contorno alle partite ( ad esempio interviste pre e post gara), che così non finirebbe nel calderone da suddividere tra tutti i 20 club. E anche gli spazi dedicati agli sponsor comuni verrebbero ridotti, con conseguente decremento degli incassi extra-diritti tv, abitualmente destinati alla mutualità interna ed esterna.
BERETTA SI RITIRA - Anche negli uffici di via Rosellini si avverte il clima di tensione. E’ quasi scontato che Beretta, sabato sera, non sarà a San Siro, lasciando al dg della Lega, Brunelli, il compito di consegnare il trofeo per lo scudetto. Si tratterebbe di una scelta finalizzata a non innalzare il livello della tensione. Tuttavia, la responsabilità patrimoniale per Beretta, ventilata da Galliani, si limiterebbe al costo delle indagini demoscopiche, se poi la modalità con cui sono state effettuate dovesse essere giudicata illegittima.
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