Dietrofront abbonamenti La Roma non si arrende

(La Gazzetta dello Sport - M.Cecchini) - CVD: come volevasi dimostrare. L’Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive boccia l’iniziativa della Roma di emettere abbonamenti senza tessera del tifoso,

ma lo fa in un modo tale da rendere persino più dolorosa la risposta, tant’è che il club -rappresentato ieri dall’a. d. Fenucci e dal dirigente Feliziani -intende chiedere un appuntamento al ministro Maroni pur di riprendere entro il 29 luglio (quando inizierà la vendita libera) la strada interrotta. Il paradosso, infatti, è che l’apprezzamento di fondo c’è stato. Infatti, specificato come «la campagna dovrà proseguire secondo quanto stabilito (abbonamento subordinato al possesso della tessera del tifoso), le proposte della Roma sono state ritenute valide in prospettiva futura... anche se necessitano di ulteriori approfondimenti che non possono prescindere dal confronto con tutte le società sportive» . E ora? Le strade sono tre: andare avanti rischiando la frattura (difficile); fare marcia indietro su tutto (umiliante); avviare la campagna alla vecchia maniera, sperando di avviare l’iniziativa da metà agosto per cercare una seconda ondata (possibile). In realtà, l’iniziativa giallorossa era «quasi» una tessera del tifoso casalinga. Per esserla a tutto tondo, degli elementi obbligatori mancava solo di alcuni requisiti antisofisticazione e del codice progressivo. E se le altre società hanno protestato in nome di una mancata «par condicio» , al Viminale non è piaciuto il messaggio che era passato (abbonamento senza tessera), strumentalizzato anche da alcuni gruppi ultrà con affermazioni del tipo: abbiamo vinto la prima battaglia. Detto che Staderini, esponente del Partito Radicale, ha dichiarato che come azionista della Roma è pronto ad avviare una richiesta per danni al Viminale, non si escludono proteste di alcuni gruppi organizzati già in ritiro. E il ritorno a quota 25.000 abbonati si fa più complesso.