(Corriere dello Sport G.D’Ubaldo/P.Torri) «Mi chiamo DiBenedetto, mio padre è nato in Italia, per questo ho scelto la Roma». Il futuro presidente della Roma si presenta così, in una conferenza stampa organizzata in pompa magna, dove non svela i suoi programmi, non può neppure parlare ancora da presidente.
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DiBenedetto: “Parte un’era tutta nuova Cambieremo il calcio”
(Corriere dello Sport G.D’Ubaldo/P.Torri) «Mi chiamo DiBenedetto, mio padre è nato in Italia, per questo ho scelto la Roma». Il futuro presidente della Roma si presenta così, in una conferenza stampa organizzata in pompa magna, dove non...
Il presidente gli siede accanto, è l’avvocato Roberto Cappelli, un manager della banca, che gestisce il lungo e complesso periodo di transizione. La nuova Roma nasce in un mezzogiorno di fuoco a Trigoria, dove facce vecchie e nuovi dirigenti si mescolano in tourbillon di contrastiimbarazzanti. DiBenedetto parla in inglese e c’è un efficientissimo servizio di traduzione simultanea. L’organizzazione è gestita da ottimi professionisti e non si è badato a spese. Sono serviti 80.000 euro per il varo della nuova Roma. DiBenedetto sembra a suo agio:«Stiamo cominciando una nuova era che cambierà il mondo del calcio. Abbiamo ambizioni e un sogno che penso sia condiviso dal popolo di tifosi così appassionati come quelli della Roma. Questo sogno richiederà del tempo per concretizzarsi, ma ci lavoreremo alacremente. Ci vorrà pazienza». CALMA -Un concetto che ricorrerà spesso nel corso della conferenza stampa. Ma mister DiBenedetto ha già capito che la gente ha poca voglia di aspettare:« Nelle prossime settimane avremo le idee più chiare sul futuro della squadra. Stiamo inseguendo dei giovani, puntiamo su di loro e dobbiamo avere pazienza se faranno degli errori. La priorità è stata quella di creare il miglior team di management, con la squadra al centro di tutto». Francesco Totti ha espresso qualche perplessità sulla Roma che sta nascendo. DiBenedetto abbozza un sorriso, poi torna serio, mentre ascolta la traduzione:«Vogliamo vincere il campionato il prima possibile, Totti è il più grande giocatore che ci sia stato nella Roma e forse in Italia. Lui è un vincente e vuole vincere, come noi. Ma Roma non è stata costruita in un giorno, i nostri manager e l’allenatore faranno del loro meglio per mettere in campo la squadra migliore». Il messaggio ai tifosi non può essere equivocato:« Devono avere pazienza perchè il nostro è un team giovane. E’ come un bambino, che può non essere pronto. Questo è un progetto a lungo termine, speriamo che ci saranno le condizioni per svilupparlo. L’obiettivo è quello di essere competitivi il più possibile e prima possibile, ma ci vorrà tempo. I tifosi devono poter amare andare allo stadio,forse questo in Italia non succede. E’ una delle cose che vogliamorealizzareallaRoma». IN PROGRESS -Da mesi sta lavorando sul progetto giallorosso. E non è ancora arrivato a conclusione:« Questo viaggio va avanti da un anno, in questo periodo ci sono stati momenti in cui ho pensato che non si potesse concretizzare, ma avevo tanta deteminazione e la volontà di fare una grande squadra a Roma e di farla crescere a livello internazionale, Questo sogno possiamo farlo diventare realtà. L’opportunità che il mio gruppo vede è quella di far avere a Roma un respiro mondiale, per generare quei ricavi che in altre parti del mondo già si generano».Ha intenzione di guidare la società da vicino:«Mi vedrete spesso, forse troppo, a Roma. Mi stabilirò qui, per me è fondamentale per capire la cultura della città e per poter lavorare con le varie anime che compongono questa società». La nuova società ha bisogno di snellire il monte ingaggi. Osservandoscrupolosamente una premessa iniziale, DiBenedetto non si spinge ad approfondimenti in campo finanziario:«I bilanci sono pubblici e tutti possono vederli ». Nessun riferimento al budget per la campagna acquisti:« Ma Sabatini può muoversi con ampia flessibilità per prendere i giocatori che lui e Luis Enrique vogliono. Speriamo di scoprire nuovi giovani che vanno aspettati». L’unico accenno alle strategie di mercato riguarda De Rossi, il vice capitano per il quale deve ancora entrare nel vivo una complessa negoziazione del prolungamento del contratto:« Noi ammiriamo le sue qualità e vogliamo fermamente che resti alla Roma, da dove è partito. Lavoreremo con lui in modo professionale sperando di poter arrivare al rinnovo». Si avvicina a un nuovo mondo in punta di piedi e parla con rispetto di Berlusconi:« Il mio obiettivo non è quello di rivoluzionare il calcio italiano. Berlusconi ha avuto un grande successo con il Milan ed è a capo della politica da tempo, ha i suoi modi per avere successo».
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