(Il Romanista - D.Galli) «DiBenedetto è molto motivato». Ecco, è solo quando un consigliere fedelissimo alla Sensi ne tesse le lodi che ti rendi conto che è successo per davvero.
rassegna stampa roma
DiBenedetto, mister President
(Il Romanista – D.Galli) «DiBenedetto è molto motivato». Ecco, è solo quando un consigliere fedelissimo alla Sensi ne tesse le lodi che ti rendi conto che è successo per davvero.
Che la Roma ha un nuovo presidente. Thomas Richard DiBenedetto è il ventiduesimo della storia di una società che però di presidenze, contando due volte quella di Sacerdoti, ne vanta ventitré. «È un vero onore per me essere formalmente nominato presidente della AS Roma, una società e una squadra con una storia tanto lunga e gloriosa. Noi continueremo a lavorare intensamente per fare della Roma una squadra di cui i suoi appassionati tifosi possano essere orgogliosi». Sono state queste le prime parole di DiBenedetto da presidente. Circa un’ora. Tanto è durato a Trigoria il Cda più importante della storia recente - e non solo recente - della Roma. DiBenedetto è stato cooptato. Mr Tom ha preso il posto di un consigliere storico del club, Silvio Rotunno. Il board(altro tecnicismo che sta per Cda) ha poi indicato DiBenedetto come presidente. La nomina dovrà essere adesso essere ratificata il 27 ottobre dall’assemblea degli azionisti. Una formalità. Da oggi, Thomas Richard DiBenedetto è ufficialmente al timone del club.
«La nuova era è cominciata, credo che DiBenedetto sia orgoglioso e contento della nomina. Era ovviamente felice», commentava ieri il presidente uscente, l’avvocato Roberto Cappelli. Che ha poi ringraziato Rotunno: «Si è dimesso con la stima di tutto il Consiglio, è stato molto carino». Quello di ieri è stato l’ultimo Cda prima dell’azzeramento. La banca ha concordato con DiBenedetto - ma c’è chi sostiene che sia stata fatta una precisa richiesta da parte di Unicredit - di mantenere l’attuale boardfino alla scadenza naturale del mandato, tra un mese. Il 27 ottobre, l’assemblea degli azionisti procederà a formare il nuovo Cda. La lista, che come da accordi parasociali dovrebbe restare di tredici nomi, dovrà essere presentata entro il 2 ottobre. Otto saranno nominati dagli americani. Oltre all’attuale ad Fenucci e all’avvocato Baldissoni, a DiBenedetto, Pallotta, Ruane e D’Amore, soci della DiBenedetto As Roma LLC, i candidati sono l’avvocato newyorchese Joe Tacopina e un altro uomo legato alla cordata. Nella rosa della banca, oltre a Fiorentino e Cappelli, dovrebbero esserci Mingrone, Muto, Venturini. E forse Marra.
E adesso? Adesso DiBenedetto si comporterà da presidente. Ieri ha incontrato tutti i responsabili della società. Domani dovrebbe vedere il presidente del Coni, Gianni Petrucci. Sarà una visita di cortesia. Un incontro istituzionale che servirà a gettare le basi per un futuro accordo sull’Olimpico, stadio che è destinato ad ospitare la Roma almeno per i prossimi cinque anni. Ovvero, fino a quando la società non avrà un proprio impianto. Più avanti, potrebbe essere raggiunta però anche un’altra intesa con Petrucci. La Roma vuole portare qualche ufficio importante in centro. E il Coni non possiede solamente l’Olimpico, sede ritenuta scomoda durante i giorni delle partite di Roma o Lazio.
IL BILANCIO L’elezione di DiBenedetto ha fatto passare in secondo piano il progetto di bilancio chiuso al 30 giugno e approvato ieri dal Cda. Era l’ultima condizione che doveva avverarsi per lanciare l’Opa obbligatoria. Il risultato netto consolidato è negativo per 30.5 milioni, contro i 21.8 dell’anno prima. Il buco si è quindi allargato. Colpa, si legge sul documento di bilancio, anche di un aumento dei costi per il personale. Leggi, gli ingaggi. E c’è pure spazio per un sottile attacco al Viminale. Il secondo, dopo il comunicato ad hoc sul carnet. I ricavi da abbonamenti sono stati pari a 6.4 milioni. Un milione e centomila euro in meno del 2010. Il motivo? «Il minor numero di abbonamenti sottoscritti, data l’influenza negativa avuta dall’introduzione della “tessera del tifoso” ». Ma come, la tessera non serviva a riempire gli stadi?
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