DiBenedetto dià una scossa a Luis Enrique

(Gazzetta dello Sport - B.Tucci) Forse è un bene per la Roma che il campionato slitti. O, meglio, è una panacea per Luis Enrique, il mister di Trigoria.

Da quando si è seduto sulla panchina giallorossa, ha inanellato una lunga serie di brutte figure. Non parliamo di sconfitte, queste ci stanno nello sport. Ma è la testardaggine del trainer che non si riesce a comprendere e che lascia perplessi, anzi stupefatti. Che cosa vuole dimostrare l'asturiano? Di essere un super uomo e di infischiarsene non solo dei buoni consigli, ma anche della realtà? Da molti anni la Roma non usciva dalla competizione europea addirittura ai preliminari. Stavolta, ci è riuscita grazie soprattutto alle scelte dell'uomo che la guida dalla panchina. Decisioni cervellotiche su cui il mister non vuole nemmeno discutere. Le ha prese e guai a chi gliele tocca. Ora, come ognuno di noi sa, il Natale segna una forte linea di demarcazione nel campionato tanto è vero che si dice comunemente «mangiare il Panettone il 25 dicembre è un grande traguardo».

Perché ricordo questo saggio consiglio popolare? E' ovvio: se Luis Enrique non si adeguerà e non cambierà rotta difficilmente rimarrà a Trigoria durante la stagione invernale. A questo punto penso che dovrebbe essere il presidente a stelle e strisce ad intervenire per riportarlo alla ragione. Ed allora, signor DiBenedetto, non perda altro tempo, intervenga d'autorità e ordini (ci passi il termine) al suo dipendente di scendere da quel piedistallo su cui è inspiegabilmente salito.