rassegna stampa roma

DiBenedetto, coppa, Osvaldo: dai Roma

(Gazzetta dello Sport – A. Pugliese/A. Catapano) – E’ già tempo di sentenze, possibile? Tutto in un giorno: la Roma comincia a giocarsi contro lo Slovan l’accesso al tabellone principale di Europa League, Luis Enrique una...

Redazione

(Gazzetta dello Sport - A. Pugliese/A. Catapano) - E' già tempo di sentenze, possibile? Tutto in un giorno: la Roma comincia a giocarsi contro lo Slovan l'accesso al tabellone principale di Europa League, Luis Enrique una bella dose di credibilità, la società una fetta consistente del proprio futuro.

«Tutti uniti, disposti a migliorare, pronti ad affrontare nuove sfide, a cominciare da questa Europa League: abbiamo le motivazioni per arrivare in fondo», è la rassicurazione del tecnico spagnolo.

Già, ma nel giorno in cui l'annunciato closing aprirà finalmente l'era DiBenedetto (e il patron è atteso in serata a Bratislava), Francesco Totti, il giocatore più rappresentativo della squadra e il simbolo del club, preferisce rivolgere un pensiero al passato. «Tre anni fa veniva a mancare il presidente Franco Sensi — dice —: per la Roma e per me è stato un punto di riferimento unico e importantissimo, lo ricordo con affetto e gratitudine. E questi stessi sentimenti — aggiunge — mi legano alla sua famiglia: a loro sarò sempre vicino». Pur rispettando la commemorazione, in un giorno tanto importante per il futuro del club dal capitano della Roma ci si sarebbe aspettati quantomeno un «in bocca al lupo» alla nuova proprietà. E invece Totti, dopo aver giurato di non aver «mai ricevuto telefonate da Cassano», si limita a dire che sta «bene, l'indurimento muscolare è poca cosa». Luis Enrique conferma, «se l'ho portato qui non ha nulla di grave», ma quando si tratta di spiegare come sta, che momento sta vivendo il suo capitano, allarga il discorso: «In tutti i giocatori noto voglia di migliorare e predisposizione al lavoro, tanto basta». Non basta l'attuale organico della Roma per sognare in grande, però. «Mi aspetto qualche innesto, l'ho già detto. Più giocatori di qualità avremo, meglio sarà. Certo — riconosce —, avrei preferito avere la rosa completa il prima possibile, come tutti gli allenatori. Ma sono paziente perché so che il mercato è difficile per tutti e la società sta facendo il massimo».

Kjaer domani potrebbe essere ufficializzato, in attesa degli eventi per Casemiro e/o Fernando qualche riflessione su Nilmar, impiegato dal Villareal nel preliminare di Champions, soprattutto di nuovo molte speranze per Osvaldo, improvvisamente in rotta con l'Atletico Madrid, che non ha prodotto le garanzie richieste e, quindi, di nuovo in orbita Roma, soluzione che lui gradisce molto. Sabatini (che oggi potrebbe fare un blitz in Spagna) ha offerto all'Espanyol 13 milioni e 3 di bonus, e da lì non schioda. In Argentina lo danno già per fatto e il giocatore tifa giallorosso: ieri si è infortunato e fa fretta al suo club. Che Roma sarà? Se il massimo che si aspetta Luis Enrique basterà a posizionare la Roma ai vertici, oggi è difficile da immaginare. «In ritiro dissi che eravamo solo all'inizio, come bambini col biberon? Un mese dopo, non so se siamo già passati alle pappine — ride —, ma non mi preoccupo. A Valencia abbiamo pagato errori individuali e poi abbiamo affrontato una squadra di un altro livello». La terza dell'ultima Liga, a -25 dal Barcellona. Davvero sarà così superiore alla Roma di Luis Enrique? C'è proprio di che stare allegri...