(Corriere dello Sport - P.Torri) - Complimenti all’intelligenza di chi ha avuto l’idea. Mister Tom DiBenedetto in visita al Roma club Testaccio, quello dove da sempre batte più forte il cuore giallorosso, «perché qui è nata la Roma, insieme a Testaccio » hanno spiegato al nuovo proprietario della Roma i soci presenti a quello che è stato un evento.
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DiBenedetto, che festa con i tifosi: «Siete unici»
(Corriere dello Sport – P.Torri) – Complimenti all’intelligenza di chi ha avuto l’idea. Mister Tom DiBenedetto in visita al Roma club Testaccio, quello dove da sempre batte più forte il cuore giallorosso, «perché qui è nata la...
Che, peraltro, era stato tenuto segreto per evitare che via Lorenzo Ghiberti, cuore di Testaccio, la nuova sede del club, bandiere e striscioni all’esterno, all’interno un festival di giallorosso, sedie comprese, pareti tappezzate di foto storiche con tanto di autografi, un’atmosfera di romanità che bisogna viverla per apprezzarla sino in fondo, diventasse un angolo di Curva Sud.
L’ARRIVO - Eppure, nonostante la riservatezza, non meno di cento persone si erano radunate all’esterno della sede, macchine della polizia agli angoli della strada, un servizio di sicurezza che filtrava l’ingresso nella sede dove una parte dei soci erano in attesa da ore dell’arrivo di mister Tom. E’ arrivato pochi minuti prima delle diciotto, l’auto su cui viaggiava si è fermata davanti all’ingresso, accolto da un applauso romano e romanista, al grido di Presidente. E’ sceso scortato dalla security, l’auto è rimasta lì in mezzo alla strada perché via Lorenzo Ghiberti per i quasi trenta minuti che si è intrattenuto, è stata una strada bloccata, mentre progressivamente chi abita nei palazzi circostanti, ha cominciato ad affacciarsi per capire il motivo di tanta euforia, allegria, festa. La voce si è propagata in un attimo per il quartiere, i tifosi sono cominciati ad arrivare sempre più trafelati nella speranza di vedere il nuovo presidente della Roma, più di qualcuno è stato sfortunato con il passaparola, arrivando quando mister Tom era già andato via e non è da escludere che stanotte non abbia dormito per l’occasione persa, «me so’ perso il presidente, quando mi ricapiterà un’occasione così? » . Ricapiterà, invece, perché in questi suoi primi giorni romani ricchissimi di impegni di lavoro e rappresentanza, mister Tom al suo entourage più di una volta ha chiesto di voler incontrare i tifosi, per avere un primo contatto con il popolo romanista per vivere in prima persona quella «passione unica» dei tifosi giallorossi che lo ha coinvolto e fatto innamorare.
LA FESTA -Quando è entrato nella sede del Roma club Testaccio, è stata l’apoteosi. I soci del club avevano preparato una piccola, semplice festa, spumante e ciambellone, in un’atmosfera colorata di giallorosso. Mister Tom è stato subito fasciato da una sciarpa giallorossa, si è lasciato andare all’abbraccio dei tifosi perché questo era quello che voleva. E’ stato portato al centro della scena, davanti a una parete dove era stata attaccata una grande banbiera americana tra tutto il resto giallorosso, mentre telefonini e macchine fotografiche esaurivano le batteria. E’ stato un festival di flash perché nessuno di quelli che c’erano ha voluto perdersi l’occasione di avere una testimonianza sulla prima, autentica, giornata da romanista del nuovo proprietario della Roma. La passione dei tifosi già la conosceva mister Tom, ieri ne ha avuto l’ennesima conferma, come ha ribadito nelle poche parole pronunciate:.« La passione dei tifosi della Roma non è seconda a nessuno. E’ un onore per me essere parte della famiglia romanista qui a Roma ». Gli hanno dato poi una bottiglia di spumante, l’ha stappata, evviva Presidente, forza Roma, ancora foto, ancora cori, ancora entusiasmo, una voglia di Roma che la sentivi sulla pelle e nel cuore. Quindi il brindisi, i saluti e un arrivederci a presto. Perché mister Tom la Roma la vorrà vivere in prima persona. Ora il programma di mister DiBenedetto prevede altri due giorni italiani, anche se l’agenda di lavoro può dirsi conclusa. Non è escluso che tra oggi e domani vada a Reggio Emilia per salutare il figlio che quest’anno giocherà nel campionato italiano di baseball. Da lì potrebbe anche decidere, domenica mattina, giorno previsto per il rientro a Boston, di andare a Milano e imbarcarsi alla Malpensa. Non ci sarà a Roma-Juventus. Aveva pensato di andarci ma poi motivi di opportunità ed educazione gli hanno consigliato di rinviare la sua prima volta da presidente all’Olimpico.
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