rassegna stampa roma

DiBenedetto, arrivederci Roma

(Il Romanista – D.Galli) Non ci sono stati contrattempi, sorprese, imprevisti. Thomas Richard DiBenedetto ha lasciato l’Italia, come da copione. Tornerà quando i tempi saranno maturi. Tradotto: quando la sua DiBenedetto As Roma LLC sarà...

Redazione

(Il Romanista - D.Galli) Non ci sono stati contrattempi, sorprese, imprevisti. Thomas Richard DiBenedetto ha lasciato l’Italia, come da copione. Tornerà quando i tempi saranno maturi. Tradotto: quando la sua DiBenedetto As Roma LLC sarà effettivamente proprietaria della Roma.

Il businessman si è imbarcato a Fiumicino alle 9.20 sul volo Delta/Alitalia AZ630. Destinazione Miami e non Boston. Perché sì, DiBenedetto è un bostoniano doc. Ma ha casa e interessi (anche) a Fort Myers, una settantina di chilometri a nordovest della capitale dello Stato della Florida. Stavolta, il futuro numero uno della Roma non ha concesso dichiarazioni. Avvolto da un completo blu, in camicia bianca non accompagnata da cravatta, DiBenedetto ha salutato i fotografi con la mano. Poi si è andato a sedere in business class ed è volato via. Il suo soggiorno da presidente in pectore giallorosso è durato sei giorni. È stato un lasso di tempo ampiamente sufficiente a portare a termine tutti gli appuntamenti in programma. Facciamo ordine. I primi due giorni sono stati i più preziosi. Sono state 48 ore intensissime, durante le quali DiBenedetto ha raggiunto l’intesa con Unicredit per l’acquisto del club. Tra mercoledì e venerdì, invece, sono stati aggiunti dei tasselli - i primi, ma forse anche i più importanti - del mosaico della sua Roma. Quella a stelle e strisce. Mercoledì sera, DiBenedetto ha incassato il sì di Walter Sabatini. Che nella nuova società andrà a ricoprire lo stesso ruolo che aveva a Palermo. Farà il direttore sportivo. DiBenedetto gli ha chiesto di portare nella Capitale la nuova stella del calcio italiano, l’argentino Javier Pastore. Il problema è il prezzo, astronomico, che pretende Zamparini: almeno 30 milioni. Ma questo è un altro discorso. Nello studio Grimaldi e Associati, il giorno dopo, DiBenedetto si è visto con Montali. Con l’attuale direttore operativo c’è stata perfetta sintonia sul presente e sul futuro. Il leader della cordata americana ha chiesto al dirigente, che manterrà un ruolo di prim’ordine nel prossimo organigramma, sia informazioni sulla situazione attuale della società, sia di stimolare la squadra a dare tutto per centrare la Champions. Si sa quanto sia importante evitare altri sacrifici economici, dopo quelli necessari a ripianare i quasi 40 milioni di buco che farà registrare il prossimo bilancio. Conquistare il quarto posto sarebbe un elisir. Dopo avere ottenuto da Montali la piena disponibilità a collaborare per fare una grande Roma, DiBenedetto è partito per Firenze. Gli serviva l’ultimo ok. Forse, quello più importante nel suo progetto. Aveva bisogno di sentirsi dire da Franco Baldini: sì, sono a bordo. L’ex diesse del terzo scudetto è però un professionista serio. È impegnato con la nazionale inglese, tra un anno lo attendono gli Europei e ha un rapporto magnifico con il ct Capello. Alla gentile offerta di DiBenedetto, che vorrebbe conferirgli l’incarico di capo dell’area tecnica, Baldini ha risposto: risentiamoci una volta che avrà preso la Roma. Amatissimo dal popolo romanista, a Trigoria ritroverebbe tanti amici. Non solo. Baldini ama scommettere, e Roma è una scommessa bellissima. Lui l’ha già vinta. Era il 2001.