(Corriere della Sera - G.Piacentini) - Lo stadio di proprietà, la valorizzazione del nome Roma nel mondo ma anche Francesco Totti. Non si può dire che nel loro primo incontro Thomas DiBenedetto, prossimo presidente della Roma, e il sindaco Alemanno si siano fermati ai convenevoli. Ieri pomeriggio, nella mezz'ora circa in cui si sono incontrati in Campidoglio nello studio del primo cittadino, i due sono andati subito al sodo.
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DiBenedetto-Alemanno, primo passo per lo stadio
(Corriere della Sera – G.Piacentini) – Lo stadio di proprietà, la valorizzazione del nome Roma nel mondo ma anche Francesco Totti. Non si può dire che nel loro primo incontro Thomas DiBenedetto, prossimo presidente della Roma, e il...
D'altronde gli argomenti non mancavano e il tempo perso finora per le lungaggini della trattativa di cessione della società – il neo assessore Rosella Sensi era nella stanza adiacente a quella in cui si è svolto l'incontro ma non ha incrociato il suo successore – agli imprenditori guidati proprio da DiBenedetto è stato anche troppo. Ecco perché la questione prioritaria per la nuova proprietà, quella della costruzione del nuovo stadio, è stata affrontata senza troppi giri di parole. «L'incontro è andato bene, ci rivedremo presto», è stato il commento dell'imprenditore americano, uscendo dal Campidoglio. Più dettagliato, invece, il resoconto del sindaco: «DiBenedetto vuole uno stadio costruito in modo tale che le avversarie abbiano paura di giocarci. Non per la violenza ma per la spinta dei tifosi stretta attorno alla Roma. È determinato e innamorato del progetto, vuole prendere la questione di petto e bruciare i tempi». Che, in teoria, potrebbero non essere troppo lunghi, sulla scia di quello che sta succedendo anche in altre città. «Credo un anno per l'accordo sia un termine accettabile, ma non posso fare promesse finché non ne inizieremo a parlare seriamente. Prima visiteremo la Lazio, poi saremo a Trigoria i primi giorni di ottobre. Le prossime settimane saranno di intenso lavoro».
Difficile individuare un'area, se prima non sarà presentato un progetto dettagliato. «La scelta è di una proposta privata, non pubblica, e quindi non possiamo sapere a cosa pensano». Sembra da scartare l'ipotesi di Tor di Valle, dove ieri DiBenedetto e i suoi manager hanno fatto un sopralluogo, che non dovrebbe avere i requisiti per il tipo di progetto che hanno in mente gli americani. Dopo aver lasciato il Campidoglio, DiBenedetto si è diretto a Trigoria dove ha cominciato la sua full-immersion di riunioni e incontri che durerà per tutto il mese. Ha incontrato lo staff dirigenziale al completo, dall'a.d. Fenucci a Walter Sabatini fino a Luis Enrique. Non Totti, del quale gli ha parlato Alemanno che lo ha definito «risorsa e immagine della Capitale». Lo vedrà stasera all'Olimpico guidare la squadra contro il Siena.
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