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Di Francesco ammette: “Sconfitta meritata, ci siamo svegliati tardi”

(Il Messaggero – F.Vespa) Eusebio Di Francesco e’ rammaricato. Il suo Lecce si e’ svegliato, ma troppo tardi per poter raddrizzare una gara compromessa.

Redazione

(Il Messaggero - F.Vespa) Eusebio Di Francesco e’ rammaricato. Il suo Lecce si e’ svegliato, ma troppo tardi per poter raddrizzare una gara compromessa.

E’ questo il rimpianto principale del tecnico dei salentini, indimenticato ex giocatore della Roma che quantomeno esce dal suo Olimpico senza sfigurare troppo. Si, perché sarà anche vero che il Lecce ha regalato la prima ora di gioco agli avversari e pure che Bojan e Osvaldo potevano rendere il punteggio più netto, ma va sottolineato che anche Cuadrado ha avuto sul piede la palla del pareggio. L’analisi di Di Francesco parte proprio da qui: «Si, ci abbiamo creduto perché abbiamo avuto la possibilità di andare sul 2-2, ma devo anche dire che ci siamo abbassati troppo nella prima parte della gara dando molto campo alla Roma, che ha avuto tante palle gol e ha vinto meritatamente». La classifica non è di quelle che regalano serenità, ma la fiducia nel poter risalire c’è ed è palpabile: «Nel prossimo turno affronteremo il Catania, vincendo potremmo accorciare molto il divario con alcune nostre concorrenti per la salvezza. Secondo me il numero delle squadre che possono essere risucchiate in zona retrocessione è notevole».

Gli chiedono anche chi, dei giovani talenti della Roma, lo ha impressionato di più: «Lamela», la risposta senza esitazione di Eusebio. C’è chi la capitale l’ha lasciata e chi un giorno vorrebbe tornarci. E’ il caso di Andrea Bertolacci, ex giallorosso autore di un gran gol e di una prestazione super: «Ringrazio tutti per i complimenti, avevo voglia di dimostrare quanto valgo e che un giorno spero di poter tornare. Nel Lecce vorrei giocare il più possibile, sono a disposizione del mister». Non ha esultato, Andrea, dopo la sua rete, tenendo a distanza i compagni: «Tifo Roma da quando ero bambino, non ce la facevo proprio a gioire per averle segnato».